Di seguito, una nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini sul confronto con l’assessore regionale alla Sanità Lopalco.
“La seduta odierna di Consiglio regionale, dedicata alla discussione di mozioni ed interrogazioni, ha fornito l’occasione per un confronto con l’assessore Pierluigi Lopalco sull’attuale situazione della sanità pugliese alle prese con l’emergenza Covid. Ho ringraziato l’assessore per il suo lavoro, perché
non sono il tipo che si nasconde dietro un’appartenenza politica, e riesco quindi a capire il momento particolare. Ma gli ho ricordato che centinaia e migliaia di operatori sanitari non vanno a casa, anche loro, da un anno. La scorsa estate l’assessore aveva anticipato determinate aperture, discoteche comprese, e aveva fatto un azzardo perché da virologo aveva previsto l’andamento della pandemia. Ma avrebbe dovuto prevedere anche quello che sarebbe successo, e da assessore, a livello strutturale negli ospedali, in particolare nella provincia di Taranto.
Si poteva prevenire la seconda ondata, ma dal mese di ottobre ad oggi non si è capito più niente. La provincia di Taranto è la prima in Italia per l’incidenza del virus, gli ospedali stanno esplodendo e alcuni, come il Moscati, hanno richiamato l’attenzione dei media e della magistratura. Tante famiglie hanno perso un loro caro, il loro dolore è comprensibile. Così come vanno compresi anche gli sforzi e l’impegno di tanti medici che stanno sul fronte e che lavorano compatti e a mani nude.
La scorsa estate si era promesso che si dovevano portare tanti medici, tanti infermieri, tanti operatori nelle varie strutture. Ho chiesto quindi all’assessore se al Moscati, o in altri reparti, a Manduria, a Castellaneta, a Martina Franca a Grottaglie ha mai chiesto quanti medici, quanti anestesisti sono arrivati. Addirittura si è arrivati al punto di chiedere al Moscati di far andare un rianimatore al nuovo ospedale Covid in Fiera del Levante, quando il Moscati sta sotto organico almeno di 10 rianimatori, e quella figura professionale non è più rientrata.
Quindi, se da una parte bisogna ammettere che si sta procedendo bene con la vaccinazione per i malati oncologici, dall’altra parte bisogna evidenziare le pecche che sono emerse. Perché dire che va tutto bene, non corrisponde al vero, purtroppo”.