Nelle prime ore di questa mattina, hanno eseguito nelle province di Taranto e Brindisi, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Taranto, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 6 persone (4 in carcere, 2 agli arresti domiciliari), presunte responsabili di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti dei tipi cocaina, hashish e marjuana.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, è iniziata nel luglio 2021 ed ha consentito di caratterizzare l’attività criminosa di soggetti che, in concorso tra loro, hanno creato una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti rivolta ad una vasta platea di acquirenti nel comune di Palagiano.
Le investigazioni, svolte direttamente sul territorio con metodi tradizionali (osservazione, controlli, pedinamenti, ecc.) e “da remoto”, mediante attività tecniche di intercettazione e riprese video, hanno permesso di documentare l’esistenza di un’attività di spaccio in concorso tra gli indagati, con operatività anche fuori provincia. Come evidenziato nell’Ordinanza dal G.I.P., uno degli indagati “…si interessa di tenere i contatti con i canali di riferimento, anche fuori provincia…; dirige l’attività dei singoli pusher, indicando anche le piazze di spaccio…intervenendo anche direttamente, e spesso con modalità violente, nell’attività di recupero dei crediti….”
Nel corso dell’attività sono stati individuati alcuni canali di approvvigionamento dello stupefacente nella provincia di Brindisi e nella città di Taranto, ove gli indagati hanno potuto contare su contatti con figure di spicco della criminalità operante nelle predette località.
Tra le persone sottoposte alla custodia in carcere figura il fornitore dello stupefacente operante nel brindisino, già sottoposto alla sorveglianza speciale di p,s. con l’obbligo di soggiorno per “mafia”.
Il modus operandi consolidato e adoperato dai pusher, era quello di nascondere la droga nelle prossime periferie del centro cittadino, prelevando, di volta in volta, l’esatto quantitativo richiesto dall’acquirente per incontrarsi, poi, nei vicoli del centro storico di Palagiano ove avveniva lo scambio droga/soldi. I pusher, per gli spostamenti dello stupefacente e per la cessione hanno utilizzato monopattini e bici elettriche, mezzi che avrebbero consentito loro anche di dileguarsi agevolmente negli stretti vicoli del comune, non percorribili con veicoli a motore, in caso di un eventuale controllo da parte delle forze dell’ordine.
È importante sottolineare che l’eventuale responsabilità degli indagati dovrà essere accertata con sentenza definitiva, valendo, fino ad allora, la presunzione di innocenza.