«Ho pensato alla pianta del Castello per tracciare un tema i cui rapporti metrici potessero sviluppare una sorta di continua risonanza o riverbero, un’esile melodia dal sapore arcaico, che va gradatamente espandendosi fino a generare un “groove” ritmico affidato alle percussioni».
Questa l’idea di base spiegata dal Maestro Giovanni Sòllima, violoncellista e compositore di statura internazionale, nel realizzare “OUAT”, Once Upon A Time, il Quadro Sonoro presentato e installato nel Castello aragonese di Taranto giovedì 7 dicembre alle 10.30. Alla presentazione dell’opera eseguita dell’Orchestra della Magna Grecia diretta dallo stesso Sòllima, sono intervenuti, fra gli altri, l’Ammiraglio Flavio Biaggi, Comandante Interregionale Marittimo Sud; il prefetto di Taranto, Paola Dessì; il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci; il Maestro Piero Romano, ideatore del progetto e direttore artistico dell’ICO Magna Grecia; l’assessore allo Spettacolo del Comune di Taranto, Fabiano Marti.
«E’ una iniziativa che arricchisce i contenuti culturali del Castello aragonese – ha detto l’Ammiraglio Biaggi – e rafforza la sinergia fra la Marina militare e la città di Taranto: abbiamo da poco inaugurato una Mostra di velieri e l’installazione del Quadro sonoro rappresenta un ulteriore passo avanti per offrire attrattive culturali sempre maggiori ai nostri visitatori».
Quello del Maestro Giovanni Sòllima è il sesto Quadro Sonoro installato a Taranto. Prima dell’autore di “OUAT”, hanno realizzato “Quadri” esclusivi Remo Anzovino (Concattedrale Gran Madre di Dio), John Rutter (Cattedrale San Cataldo), Dario Marianelli, Achille Lauro e Simone Cristicchi (Museo Archeologico internazionale). “Quadri Sonori” è un progetto dell’Orchestra della Magna Grecia, da un’idea del Maestro Piero Romano, realizzato con il Comune di Taranto, il patrocinio della Regione Puglia, il Ministero della Cultura, e, nell’occasione, in collaborazione con il Comando interregionale Marittimo Sud e Le Corti di Taras.
«Ho idealizzato, interiorizzato questo luogo, l’ho studiato anche su mappa – riprende Sòllima – mi sono imbattuto in una serie di storie, tanto che ritengo la melodia scritta per il Quadro sonoro, una sorta di bassorilievo; un crescendo, come se arrivasse da lontano e mano a mano che si avvicina a chi ascolta diventa sempre più imponente».
L’anima musicale del Quadro. «E’ rappresentata dalla storia di questo luogo – conclude l’artista siciliano – dalle stratificazioni che questo custodisce; la cultura di un tempo, una civiltà sonora che percepiamo nell’energia che questo Castello sprigiona, tanto che la stessa musica da me composta presenta una componente architettonica forte».
Le opere che compositori di statura internazionale consegnano alla città, rappresentano una opportunità di sviluppo che parte dalla valorizzazione di un bene ereditato dal passato per dare nuovo impulso e offrire nuove produzioni culturali. L’idea di partenza del progetto “Quadri Sonori” è il commissionare a grandi artisti, autori, interpreti, una composizione originale. Mediante un progetto di residenza, ai compositori viene rivolto l’invito a visitare la città e ad “interpretare” attraverso la propria sensibilità chiese, luoghi sacri, monumenti, luoghi naturali, perché questi luoghi possano esprimere anche un’anima musicale.
«Il progetto Quadri sonori – ha dichiarato il sindaco Melucci – sta registrando grande interesse ovunque: questo modo di fare cultura, non è una modalità teorica, non attiene alla sola estetica – per quanto sia un momento di grande fascino, di grande eleganza – riveste, infatti, una modalità sociale; racconta a una comunità bellezze da riscoprire e che danno alla città una immagine nuova, anche all’estero, inserendosi nel quadro di quanto stiamo realizzando in vista dei prossimi Giochi del Mediterraneo: è un bel momento per la cultura a Taranto, un driver di cambiamento sociale ed economico, e questa forte sinergia con la Marina militare lo dimostra».
«La grande innovazione del Quadro sonoro giunge anche al Castello aragonese – ha confermato il Maestro Piero Romano, ideatore del progetto e direttore artistico dell’ICO Magna Grecia – e rappresenterà nel futuro l’interpretazione del Maestro Sollima; una originalità, una straordinarietà, una identità musicale che il Castello oggi fa sua: Taranto aumenta così il suo patrimonio artistico con una colonna sonora eccezionale che il pubblico in visita farà propria. Come per gli altri Quadri sonori, anche questo sarà fruibile da tutti i visitatori mediante scansione di un QR code».
«Credo sia uno dei progetti più belli fra quelli condivisi con l’Orchestra della Magna Grecia – l’opinione dell’assessore Marti – e del quale con il Maestro Romano ci siamo innamorati all’istante: stiamo dotando di una colonna sonora i luoghi più belli della nostra città; scopriamo Taranto con una modalità diversa: come se fosse un film, bellissimo, con una “traccia sonora” all’altezza, che ci collega alla sua storia, ai suoi luoghi più iconici».
Ogni residenza artistica diventa propedeutica per ogni “opera d’arte musicale” che avrà il compito di arricchire un patrimonio culturale fruibile esclusivamente a Taranto. Una volta completato e installato, il “Quadro Sonoro” consente la connessione con il luogo che ha ispirato le composizioni degli autori, facendone, da quel momento in poi, un luogo raccontato con la musica, un’opera sonora che trae ispirazione dal luogo e si trasforma in racconto. Il progetto prevede in cinque anni la commissione di quindici di brani originali con l’obiettivo di articolare un itinerario della musica da completare in occasione dei Giochi del Mediterraneo 2026.
Il debutto dei “Quadri Sonori” è stato commissionato al Maestro Remo Anzovino. Una composizione, la sua, ispirata dalla Concattedrale Gran Madre di Dio, registrata nel luogo di destinazione il 29 settembre 2021, eseguita dall’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Piero Romano, con il L.A. Chorus diretto dal maestro Luigi Leo. Un’opera, come quelle realizzate successivamente, fruibile da tutti attraverso la scansione del QR code.
GIOVANNI SOLLIMA
Giovanni Sollima, l’ultimo dei compositori invitati a realizzare un Quadro Sonoro per uno dei luoghi storici di Taranto, è un violoncellista di fama internazionale e il compositore italiano più eseguito nel mondo. Collabora con artisti del calibro di Riccardo Muti, Yo-Yo Ma, Ivan Fischer, Viktoria Mullova, Ruggero Raimondi, Mario Brunello, Kathryn Stott, Giuseppe Andaloro, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labeque, Giovanni Antonini, Ottavio Dantone, Patti Smith, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Elisa e Antonio Albanese e con orchestre tra cui la Chicago Symphony Orchestra, Manchester Camerata, Liverpool Philharmonic (di cui è stato Artist in residence nel 2015), Royal Concertgebouw Orchestra, Moscow Soloists, Berlin Konzerthausorchester, Australian Chamber Orchestra, Il Giardino Armonico, Cappella Neapolitana, Accademia Bizantina, Holland Baroque Society, Budapest Festival Orchestra.
Per il cinema, il teatro, la televisione e la danza, Sollima ha scritto e interpretato musica per Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Carlos Saura, Marco Tullio Giordana, Alessandro Baricco, Peter Stein, Lasse Gjertsen, Anatolij Vasiliev, Karole Armitage, e Carolyn Carlson. Si è esibito in alcune delle più importanti sale in tutto il mondo, tra cui la Alice Tully Hall, la Knitting Factory, la Carnegie Hall (New York), la Wigmore Hall, la Queen Elizabeth Hall (Londra), la Salle Gaveau (Parigi), il Teatro alla Scala (Milano), il Ravenna Festival, l’Opera House (Sidney), la Suntory Hall (Tokyo).
Dal 2010 Sollima insegna nell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico. Nel 2012 ha fondato, insieme a Enrico Melozzi, i 100 Cellos. Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo.
Nel campo della composizione esplora generi diversi avvalendosi di strumenti antichi, orientali, elettrici e di sua invenzione, suonando nel Deserto del Sahara, sott’acqua, e con un violoncello di ghiaccio.
La sua discografia si è aperta nel 1998 con un CD commissionato da Philip Glass per la propria etichetta Point Music al quale sono seguiti undici album per Sony, Egea e Decca.
Giovanni Sollima ha riportato alla luce un violoncellista/compositore del ‘700, Giovanni Battista Costanzi, di cui ha inciso nel corso degli ultimi due anni Sonate e Sinfonie per violoncello e basso continuo per l’etichetta spagnola Glossa. Nell’ottobre 2018, alla Cello Biennale di Amsterdam, ha ricevuto il prestigiosissimo riconoscimento Anner Bijlsma Award.
Sollima suona un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679).