Il presidente dell’Opi Volpe interviene sul turnover dei Direttori generali delle Asl pugliesi. “Lo sforamento della spesa farmaceutica a Taranto non può far decadere un Direttore generale. La sostituzione di Colacicco avrebbe gravi ripercussioni anche nella messa in opera del San Cataldo”.
È imminente ormai il turnover dei Direttori generali delle Asl pugliesi decaduti per sforamento della spesa farmaceutica. Ad annunciare le rotazioni era stato, ad inizio luglio, il presidente della Regione Michele Emiliano dopo la richiesta del gruppo di Azione, e adesso sono prossime le nuove nomine. In questi avvicendamenti, stando a quanto riportato dalla stampa, potrebbe essere coinvolto anche il Direttore generale dell’Asl Taranto Gregorio Colacicco, una notizia che ha generato preoccupazione fra tutti gli operatori sanitari per le inevitabili ripercussioni che un’eventuale sostituzione avrebbe sul funzionamento dell’Asl tarantina.
Sulla questione delle rotazioni è intervenuto il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Taranto, Pierpaolo Volpe manifestando il proprio disappunto per quanto potrebbe accadere a breve.
“Ipotizzare di far ruotare i Direttori generali e mettere in discussione l’intera direzione strategica a pochi mesi dalla scadenza del mandato naturale -afferma Volpe- rappresenta per la sanità tarantina l’ennesima mannaia calata dall’alto per scelte di natura politica, che nulla hanno a che vedere con i bisogni di salute del cittadino. Qui abbiamo da pensare al Policlinico San Cataldo, una delle opere pubbliche più importanti degli ultimi anni che forse è scarsamente percepita dal cittadino in termini di complessità e opportunità per l’intero Sud Italia. La paventata rotazione dei Direttori generali o peggio decadenza per via dello sforamento della spesa farmaceutica -prosegue Volpe- rischia di rallentare e compromettere la messa in opera del San Cataldo. Nel 2025, ci sarà da garantire il trasferimento dell’utenza e del personale, un percorso tortuoso che necessita di competenza e di conoscenza del territorio. Procedere alla sostituzione del direttore generale di Asl Taranto in una fase così delicata rappresenterebbe un handicap per la difficoltà di gestione della macchina amministrativa anche in considerazione del grave quadro epidemiologico della nostra provincia”. Su quest’ultimo aspetto Volpe precisa. “Taranto è la provincia con un tasso elevatissimo di patologie onco-ematologiche, verosimilmente causate dai cancerogeni liberati per anni dallo stabilimento industriale e patologie cronico-degenerative, quindi lo sforamento della spesa farmaceutica non può essere causa di decadenza di un direttore generale poiché il quadro epidemiologico di Taranto merita un’attenzione particolare rispetto alle altre province pugliesi. Vorrei ricordare inoltre che Taranto è stata dichiarata ‘Sito di interesse nazionale’ proprio per l’emergenza ambientale”.