Alle prime ore del mattino i Carabinieri della Compagnia di Taranto, con i militari delle Compagnie del Comando Provinciale e con il supporto di un elicottero dei Carabinieri di Bari Palese ed unità cinofile del Nucleo Cinofili di Modugno, hanno eseguito, nella borgata Talsano 8 provvedimenti cautelari (5 in carcere e 3 agli arresti domiciliari), emessi dal GIP del Tribunale di Taranto, dr. Benedetto RUBERTO, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica presso il medesimo Tribunale, dr. Remo EPIFANI, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsione ai danni di imprenditori edili di Taranto-Talsano e nel vicino comune di Leporano.
Le indagini, avviate nel settembre scorso dai Carabinieri e coordinate dalla Procura, hanno fatto luce su un presunto gruppo criminale operante a Taranto, con epicentro al rione “Tramontone” dedito ad estorsioni.
L’indagine conclusa con l’odierna operazione, è stata avviata a seguito di una serie di danneggiamenti ed incendi avvenuti lo scorso anno nei quartieri e frazioni di Talsano, Lama, San Vito e nella vicina Leporano, in danno di imprenditori edili e commercianti. In dettaglio, una decina di incendi di autovetture ed esercizi commerciali ed un ordigno inesploso a Talsano, nei pressi della sede di un’impresa edile.
L’attività investigativa, basata sulle dichiarazioni di vittime, testimoni e persone informate sui fatti, ma anche intercettazioni telefoniche, acquisizione di tabulati ed attività dirette di polizia giudiziaria quali servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ha consentito ai militari di documentare le dinamiche, focalizzando in particolare tre gravi episodi estorsivi in danno di imprenditori edili. In particolare è stata fatta luce sui presunti mandanti ed esecutori di un’estorsione ai danni di due imprenditori, rispettivamente titolare e gestore di un’impresa edile con la riscossione totale della somma di 2.000 euro in due tranches, a titolo di tangente. Poi un’ulteriore condotta estorsiva che sarebbe stata compiuta ai danni di altri tre imprenditori, titolari di un’impresa subappaltatrice di un cantiere edile, con la riscossione illecita della somma di 8.000 euro in due diverse tranches;
Infine i Carabinieri hanno scoperto un presunto tentativo di estorsione nei confronti di un ulteriore imprenditore, legale rappresentante di altra azienda edile, con la richiesta della somma di 2.000 euro.
Tutti gli arrestati (ad eccezione di due) dimorano stabilmente al rione Tramontone, gli investigatori avrebbero individuato anche il modus operandi così sintetizzabile:
– l’imprenditore veniva avvicinato di solito da due soggetti che avrebbero preteso il pagamento del “pizzo” per evitare danni al cantiere;
– l’azione degli estorsori si sarebbe fatta man mano sempre più insistente e spesso le richieste sarebbero giunte da persone diverse anche al fine di intimidire maggiormente le vittime, consapevoli di dover fronteggiare un gruppo e non solo uno o due soggetti;
– gli imprenditori sarebbero stati poi convocati in un luogo determinato per il pagamento della somma e spesso il gruppo si sarebbe avvalso di intermediari per concordare con le vittime, sulla base della loro capacità, l’entità della somma da corrispondere.
Nel corso delle intercettazioni telefoniche, sarebbe emersa l’intenzione degli indagati di non consentire la loro identificazione, ricorrendo all’uso di soprannomi e scambiandosi anche i telefoni.
Dall’attività istruttoria di escussione delle vittime, sarebbe emerso come il gruppo esercitasse le sua forza intimidatrice a Tramontone, tramite continui riferimenti all’articolazione territoriale della consorteria. Nella conferenza stampa dei Carabinieri e’ stato spiegato che in un contatto con un imprenditore, a seguito di richiesta di denaro, un sodale avrebbe riferito; “vedi che noi siamo quelli che sono venuti armati la volta scorsa all’altro cantiere”, aggiungendo che in caso contrario “avrebbe fatto saltare tutto in aria”; in occasione del tentativo di estorsione, un indagato avrebbe riferito, a seguito di reiterate minacce: “qui lo sai che comandiamo noi”, alludendo quindi chiaramente all’egemonia vantata sulla piazza dagli indagati; nell’ambito di un’ulteriore estorsione commessa ai danni di tre imprenditori, a costoro veniva espressamente indicato che la stessa era da ricondurre al “clan di Tramontone” e, in una seconda circostanza a soggetti indicati come “quelli del Tramontone”.
Nel corso dell’indagine è stato eseguito un decisivo “riscontro” alla periferia di Leporano, quando, il 18.10.2017, è stato tratto in arresto in flagranza, per estorsione, Luca Fontana, il quale, avrebbe costretto un imprenditore, legale rappresentante di un’azienda edile a consegnargli la somma contante di 1.750 euro; l’arrivo immediato dei Carabinieri consenti’ di arrestare il presunto autore dell’estorsione, e di recuperare la somma (nascosta in una busta), restituita all’imprenditore.
Durante il blitz di oggi sono stati trovati e sequestrati:
– mezzo etto di sostanza stupefacente del tipo hashish in possesso di CHIULLI;
– la somma contante di 4.800 euro circa ed un giubbetto antiproiettile nella disponibilità di SALAMINA;
– la somma contante di 1000 euro circa nella disponibilità di Francesco LEONE.
L’attività è stata convenzionalmente denominata “Tramontone” in relazione al luogo d’origine di gran parte degli indagati, ma anche, come detto, per le continue allusioni e gli assidui riferimenti proferiti dagli stessi alle vittime in occasione dei contatti avuti in chiave intimidatrice e minacciosa, al fine di inculcare terrore negli imprenditori: “il Clan di Tramontone” oppure “quelli di Tramontone”.
In sintesi, nell’ambito del procedimento, in cui sono indagate complessivamente otto persone, il G.I.P. di Taranto ha emesso ordinanze di custodia cautelare a carico di tutti per il reato di associazione per delinquere (art. 416 c.p.) finalizzata al compimento dei delitti di estorsione (art. 629 c.p.) con l’aggravante di aver compiuto gli atti criminosi in numero di due e più persone ed a carico di 3 persone nonostante la misura di prevenzione della sorveglianza speciale (art. 71 D.Lgs. 159/2011) disponendo la custodia cautelare in carcere a carico di 5 soggetti e di 3 agli arresti domiciliari come meglio specificato nell’allegato elenco. Gli arrestati in carcere sono stati tradotti alla casa circondariale di Taranto.
ELENCO SOGGETTI ARRESTATI:
ASSOCIATI ALLA CASA CIRCONDARIALE TARANTO:
LEONE DANIELE, NATO TARANTO IL 28.08.1980*;
FONTANA LUCA, NATO TARANTO IL 09.03.1985 (GIA’ RISTRETTO PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI TARANTO PER L’ESTORSIONE DEL 18.10.2017)*;
PALOMBELLA ARCANGELO, NATO TARANTO IL 06.07.1979;
LIDDI GIUSEPPE, NATA TARANTO IL 24.03.1986*;
SALAMINA DOMENICO, NATO TARANTO IL 31.01.1989;
SOTTOPOSTI AGLI ARRESTI DOMICILIARI:
LEONE FRANCESCO, NATO TARANTO IL 26.02.1988;
CHIULLI GIUSEPPE, NATO TARANTO IL 03.06.1984;
LONGO GIOVANNI, NATO TARANTO IL 03.09.1977.