Riceviamo e pubblichiamo la lettera del candidato sindaco Walter Musillo della Grande Alleanza per Taranto in risposta a Michele Pelillo.
Caro Michele,
che bella la tua lettera, almeno nei principi così delicatamente enunciati: sincerità, amicizia, coerenza. Una lettera però al tempo stesso così inattesa e così inaspettata in un clima politico che, sai, non ha certo bisogno di un ulteriori battesimi d’odio, o di pubblica gogna.
Non sono capace di serbare rancore o non lo farò neanche verso di te che forse meglio di altri hai conosciuto passione e tormento del mio impegno politico. Fino al 2016, però, quando le nostre strade si sono divise e mai più rincontrare.
Ma se mi conosci sai anche che non sono uno dalla doppia morale.
Garantista con gli amici e fustigatore degli avversari.
Perché, spiegami, quando si ricorre a nomine o investiture esterne al perimetro del centro sinistra, nel caso di Emiliano, ma anche del sindaco uscente, si parla di “allargamento”, mentre nel caso del centro-destra o meglio della Grande Coalizione per Taranto che comprende molti come me, si parla di “tradimenti” o “rancori”?
Ti conosco troppo bene e so che non potresti mai scrivere sotto dettatura. So anche che la nomina a Commissario per le opere del nuovo Ospedale San Cataldo, ad opera di Michele Emiliano, non ti avrebbe mai condizionato nella stesura di questa lettera. Offenderei la tua intelligenza.
Mentre io non voglio offendere nessuno e paradossalmente sono felice che tu abbia voluto segnare definitivamente questa nostra lontananza. Per sgomberare il campo da equivoci, dicerie e far irrompere finalmente in questa campagna elettorale parole come “verità” o “lealtà”. Lealtà e verità che devo a me stesso e verso chi liberamente e coraggiosamente ha deciso di sostenermi andando oltre il mio passato e persino oltre l’amicizia che un tempo ci lego’. Di colpo con la tua missiva hai di fatto sigillato definitivamente la mia distanza da te o dal governatore della Puglia, e speriamo tra chi trama nel segreto delle stanze e chi ha deciso di liberare Taranto da tutto questo, allontanando per sempre quella nube di sospetti nei miei confronti.
Ma una cosa infine ci tengo a dirtela. Sai Michele, io sono sempre io, quel ragazzo dei Tamburi cresciuto con la passione della politica che cambia la vita delle persone e non le carriere dei singoli.
Sono Walter e difendo la verità, oltre che i valori che un tempo, forse, condividemmo. Ma purtroppo per te io resto un uomo libero.
Ti auguro ogni bene,
Walter Musillo