Lucia Morselli, ex amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, è indagata dalla Procura di Taranto per Inquinamento ambientale e rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. La manager, fuori dall’azienda dopo il commissariamento ha ricevuto un avviso di proroga delle indagini da parte del gip di Taranto, Francesco Maccagnano – -come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno -. L’indagine sulle emissioni di Acciaierie d’Italia e’ stata aperta mesi addietro dalla Procura di Taranto e diversi sono i sopralluoghi effettuati in fabbrica dai Carabinieri del Noe su mandato dall’autorita’ giudiziaria. Al direttore dello stabilimento, Vincenzo Di Mastromatteo, sono stati anche notificati, da parte dei militari del Nucleo operativo ecologico, ordini di acquisizione relativi a documenti sulla gestione e manutenzioni degli impianti. L’indagine della Procura si e’ mossa sulla base di diversi esposti arrivati, ma il problema e’ stato anche segnalato dalle autorita’ sanitarie relativamente al benzene, inquinante cancerogeno. Pur restando sotto il valore limite, come media annuale, di 5 microgrammi per metro cubo di aria, Arpa Puglia ha infatti segnalato un trend al rialzo per le emissioni di benzene, passate, sempre come media annua, da 3,2-3,3 del 2022 a 3,7 dell’anno scorso. Proprio perche’ il tema ambientale ha un impatto delicato che nel decreto sull’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia, approvato dal Senato e ora al vaglio della Camera per la conversione in legge, e’ stata prevista la possibilita’ di non assoggettare alla cassa integrazione anche gli addetti ai presidii ambientali della fabbrica, oltre a quelli addetti alla sicurezza.