“Il numero inaccettabile delle persone che, pur lavorando, vivono in condizioni di povertà, ci porta a considerare utile l’inserimento, tra i criteri di premialità per l’aggiudicazione di un appalto, del trattamento economico minimo orario non inferiore a nove euro lordi per i lavoratori”.
Così il Consigliere regionale Michele Mazzarano, Presidente della V Commissione regionale.
Il riferimento è all’emendamento, primo firmatario lo stesso Mazzarano, e dei colleghi Lucia Parchitelli, Pierluigi Lopalco, Filippo Caracciolo e Paolo Campo, che introduce il rispetto del salario minimo, per le ditte appaltatrici e subappaltatrici, nelle gare della Regione Puglia. La
proposta di legge è “Disposizioni per la qualità e la sicurezza del lavoro, per il contrasto al dumping contrattuale, nonché per la stabilità occupazionale nei contratti pubblici di appalto o di concessione eseguiti sul territorio regionale”, proposta dal consigliere Francesco La Notte. L’emendamento è stato approvato con 24 voti favorevoli e 10 contrari nell’odierna seduta del Consiglio regionale.
“Una sorta di premialità – conclude Mazzarano – per le aziende, aggiudicatrici di appalti, che garantiscono standard di qualità, benessere e sicurezza per i lavoratori e che per questo possono essere considerate virtuose se rispettano la soglia minima di nove euro lordi come trattamento economico.
Sul salario minimo, la cui proposta di legge si è arenata in Parlamento, – conclude Mazzarano – la Regione Puglia vuole essere avamposto di concreta sperimentazione nonostante la forte e ostile contrarietà delle forze di centrodestra”.