Concluse le indagini del personale del Commissariato di Martina Franca, coordinate dalla Procura della Repubblica di Taranto, per individuare i responsabili di furti e di spaccio di droga, avvenuti nel comune della Valle d’Itria anche durante il periodo di “lockdown” dovuto all’emergenza sanitaria.
Gli investigatori, raccolti numerosi elementi probatori a carico di 14 persone, hanno notificato loro il provvedimento di avviso conclusione indagini in quanto ritenuti presunti responsabili a vario titolo di furto in appartamento, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti (due per furto in abitazione e rapina e 12 di spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso).
L’attività d’indagine è partita nel dicembre del 2019 a seguito della denuncia di furto in appartamento sporta da una anziana signora alla quale fu sottratta un’ingente somma di denaro in contanti, titoli bancari e monili in oro.
Dopo circa un mese, la stessa donna è stata vittima, nella campagne di Crispiano, di una rapina perpetrata da due persone le quali si impossessarono del poco denaro contante che aveva al seguito, delle chiavi di un secondo appartamento nonché della sua utilitaria, lasciandola sola e disperata.
Percepito il possibile collegamento tra i due episodi, riconducibili agli stessi autori, gli investigatori del Commissariato di Martina Franca, avvalendosi dell’attività tecnica, hanno raccolto elementi idonei a individuare i responsabili in due martinesi, uno dei quali – pluripregiudicato – aveva un grosso debito nei confronti di altro noto pregiudicato della zona, per forniture di sostanze stupefacenti non ancora saldate.
Accertato che proprio il presunto autore della rapina si era rifugiato nel Nord Italia, probabilmente per non saldare il debito, gli sviluppi investigativi si sono rivolti nei confronti di un gruppo di soggetti collegati al fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti nella zona martinese e facenti capo al presunto “creditore”.
Così, nell’arco temporale che va da febbraio 2020 a luglio 2020, gli investigatori accertano con un’intensa attività di riscontri e di sequestri, un fenomeno diffuso di spaccio di sostanze stupefacenti, anche in orari notturni, anche a domicilio e nel periodo del lockdown, risalendo non solo agli acquirenti ma anche ai fornitori della droga, riconducibili anche a residenti in comuni limitrofi o della provincia barese.
Destinatario del provvedimento anche il gestore di un market a carico del quale sono stati raccolti elementi probatori idonei a ritenere che lo stesso si prestava, per conto degli altri, a riscuotere il pagamento, tramite POS del negozio, delle singole cessioni della sostanza stupefacente, direttamente dagli assuntori.
Al fine di far valere le proprie ragioni per i fatti al momento contestati, rientra tra le facoltà degli indagati quella di chiedere l’interrogatorio e di presentare le memorie difensive entro 20 giorni.