“MANCATE TREDICESIME AI LAVORATORI INDOTTO, SERVONO SOLUZIONI RAPIDE”

Le dichiarazioni di Alessandro Dipino, Segretario Provinciale della UGL Metalmeccanici,

È accaduto l’irreparabile e le nostre paure si sono concretizzate, purtroppo”, ha dichiarato Alessandro Dipino, Segretario Provinciale della UGL Metalmeccanici, all’indomani della comunicazione di l’AIGI, l’Associazione indipendente che racchiude innumerevoli aziende dell’indotto di Acciaierie d’Italia, che ha informato le OO.SS. dell’impossibilità, da parte delle aziende ad essa appartenenti, di poter far fronte nel mese corrente, al pagamento degli oneri fiscali e previdenziali, nonché alla erogazione di stipendi e della tredicesima mensilità ai propri collaboratori.”

“Sono risultate vane le grida di intervento, più volte sollevate dalla UGL Metalmeccanici, verso l’esecutivo nazionale, affinché ci fosse un intervento rapido e risolutivo della gravissima situazione della Ex ILVA ed oggi, non possiamo fare altro che registrare che un’altra tegola è caduta sulle teste di lavoratori ed aziende, che costituiscono entrambe un tessuto economico e sociale da salvaguardare ad ogni costo.

“La UGL si è sempre distinta per essere, oltre che vicina ai lavoratori, partecipe delle sorti delle aziende sane che creano occupazione, lasciando ad altri le anacronistiche “lotte di classe”, le diatribe tra “il padrone” ed il lavoratore”, cercando in ogni modo di trovare soluzioni condivise, finalizzate a salvaguardare l’occupazione, purché in condizioni di sicurezza per tutti i lavoratori, di ogni ordine, grado e posizione in azienda.”

“Oggi queste aziende ed i propri lavoratori, si trovano in uno stato di totale abbandono con mancanza di liquidità causata del mancato pagamento da parte di Acciaierie d’Italia dell’insoluto, che si stima aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro, nonché senza prospettive per ordini di lavoro futuri e, laddove ci siano, ritardi nei pagamenti di oltre 180 giorni, Tutto ciò è intollerabile”.

“A margine di tutto ciò, si è costretti ad ascoltare affermazioni da parte di coloro che negli anni passati sono stati gli artefici di un “pasticcio” giuridico ed industriale ma che oggi si elevano a giudici, con la presunzione e l’arroganza di essere immuni da colpe da un canto e dispensatori di soluzioni dall’altro.”

“L’Ex ILVA, le imprese dell’indotto, i lavoratori ed il territorio non hanno bisogno di esternazioni demagogiche bensì di soluzioni rapide che possano dare una svolta ad una vicenda nella quale chi ha potuto, e voluto, mettere le mani, non ha fatto altro che determinare le condizioni per le quali si è giunti a questa situazione, permettendo a tutti di ricevere le retribuzioni e le tredicesime maturate e poter trascorrere un Natale quanto più sereno possibile”, ha concluso Dipino.

Alessandro Di Pino