Ancora un sold out giovedì 3 agosto per “L’angolo della conversazione”, rassegna in programma allo Yachting Club di San Vito. Ospite lo scrittore Diego De Silva, autore di almeno trenta titoli, fra i quali spicca “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insucceso”. A presentare il libro “Sono felice, dove ho sbagliato?”, insieme con l’autore il giornalista Claudio Frascella.
Malinconico e la telefonata di Massimiliano Gallo, protagonista della fortunatissima serie Rai.
Prima che Massimiliano firmasse il contratto per la serie televisiva, non avevo idea di come fosse fisicamente “Vincenzo Malinconico”: sono uno scrittore che non descrive, non condiziona; lascio ai lettori la libertà di immaginarsi volti e scenari: come se io mettessi il testo di una canzone, loro le musiche. Da quando Gallo è diventato “Malinconico”, il protagonista di sei miei titoli è lui: ha la sua faccia, i suoi sorrisi, la sua ironia, le sue indecisioni, la sua fronte corrucciata. E in un certo senso, oggi, questo mi facilita l’operazione di scrittura.
Un successo così importante, in corso d’opera, può cambiare la scrittura?
Credo di no, se non proprio certi risvolti squisitamente tecnici; ciò detto, il rapporto con la creatività, con l’invenzione, rimane puro, difficilmente contaminabile. Almeno nel mio caso e in quello di altri colleghi.
Che appunto farebbe De Silva a “Malinconico”?
Gli direi di non abbattersi così facilmente.
E “Malinconico” cosa risponderebbe a De Silva?
Senti chi parla!
La sensazione di suonare uno strumento musicale con il quale mi trovo particolarmente bene. Un personaggio che ha caratteristiche sue, una vita, una voce. E ad ogni romanzo è un po’ come riprendere a suonare uno spartito sì diverso, ma con lo stesso stile.
De Silva suona, ha fondato non a caso il Trio Malinconico, insieme con Stefano Giuliano e Aldo Vigorito. Il senso del ritmo aiuta nella scrittura?
In maniera fondamentale, credo che il respiro di uno scrittore sia legato a uno stile, come per la musica. Personalmente, in nome dell’andamento musicale della frase sono disposto a rinunciare a un intero periodo di scrittura.
Se il suo “Malinconico” fosse una canzone, che titolo sarebbe?
Via dei Matti numero 0.