L’UDC di Martina Franca: “Soluzioni inadatte per la viabilità che peggiorano il traffico e l’inquinamento”

Il gruppo consiliare e la coordinatrice cittadina contestano le scelte dell'Assessore Gianfrate: "l'intervento sui semafori è uno spreco di risorse pubbliche e aggraverà i problemi per i cittadini"

Il gruppo consiliare UDC di Martina Franca, composto dal capogruppo Mauro Bello e dai consiglieri Mina Fumarulo, Vito Basile e Fabio Chiarelli, insieme alla coordinatrice cittadina Donatella Castellana, hanno espresso “forte disappunto e perplessità” in merito all’annuncio fatto dall’Assessore all’ascolto Angelo Gianfrate dell’imminente avvio dei lavori per la trasformazione dell’impianto semaforico all’incrocio tra Corso Italia e Via Paisiello, reso pubblico dallo stesso Gianfrate attraverso un post sui social.
Il nuovo semaforo, secondo quanto dichiarato dall’assessore, sarà dotato di tecnologia “smart” per rilevare i flussi di traffico e adattare i tempi del verde e del rosso, con l’aggiunta di un pulsante di chiamata per i pedoni. Tuttavia, l’UDC evidenzia come questa iniziativa, seppure sembri orientata al miglioramento, in realtà rappresenti una soluzione inadeguata e non all’altezza delle necessità viabilistiche della città.
Il gruppo consiliare critica l’intervento definendolo superfluo, poiché i semafori erano già stati sostituiti di recente: «Investire ulteriori risorse per modificare impianti già modernizzati solleva dubbi legittimi sull’efficienza della spesa pubblica. Le risorse impiegate avrebbero potuto essere destinate a interventi più urgenti per migliorare la viabilità cittadina».
La critica dell’UDC si concentra soprattutto sull’efficacia della scelta tecnica adottata: «L’introduzione del pulsante di chiamata per i pedoni rallenterà l’intervallo del verde per i veicoli, complicando ulteriormente la fluidità del traffico in un’area già congestionata». Questo, avvertono i consiglieri, potrebbe avere «effetti negativi in termini di inquinamento ambientale poiché i veicoli, costretti a fermarsi e ripartire con maggiore frequenza, aumenteranno le emissioni di gas di scarico peggiorando la qualità dell’aria».
È evidente come tale decisione sia in controtendenza rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale che richiedono la riduzione delle emissioni inquinanti, portando così ad un approccio che sembra non considerare l’impatto complessivo delle modifiche proposte: «Siamo preoccupati non solo per il disagio diretto che subiranno i cittadini, ma anche per l’impatto a lungo termine che tali scelte avranno sul benessere generale e su quello ambiente».
L’UDC auspica un approccio più responsabile alla circolazione veicolare: «Non si può risolvere il problema della viabilità con soluzioni isolate, ma è necessario un piano organico di mobilità urbana. Corso Italia, essendo uno degli snodi principali della città, richiederebbe interventi strutturati. Piuttosto che implementare soluzioni tecnologiche che potrebbero aggravare il problema, riteniamo sia prioritario affrontare la questione del traffico con competenza, attraverso scelte che favoriscano davvero la percorribilità delle strade e la sicurezza, senza penalizzare la mobilità dei cittadini».
La scelta di Gianfrate viene quindi vista come inadeguata per risolvere una situazione così complessa e critica. Il gruppo consiliare si domanda se l’amministrazione abbia realmente considerato tutti gli effetti che tali modifiche avranno sulla quotidianità o se si tratti di «un intervento dettato più dalla logica di visibilità politica che da una reale comprensione delle problematiche cittadine».
Per l’UDC non è con soluzioni all’apparenza facili e immediate che si può approcciarsi ad una questione così articolata, ma è necessaria un’analisi approfondita, un ascolto vero dei cittadini e l’utilizzo oculato delle risorse pubbliche.

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