“La prima cosa che il Governo dovrebbe fare è disporre un immediato aggiornamento della Valutazione preventiva del danno sanitario recentemente effettuata da Arpa Puglia, che indica che la produzione autorizzata di 6 milioni di tonnellate, con gli impianti oggi in funzione, comporta rischi non accettabili per la salute”. Lo chiedono per Legambiente Stefano Ciafani, presidente nazionale, Ruggero Ronzulli, presidente Puglia, e Lunetta Franco, presidente Taranto, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che mantiene in attività gli impianti che un’ordinanza del sindaco di Taranto voleva far spegnere perché inquinanti. L’aggiornamento della Valutazione, sostiene Legambiente, serve a “stabilire su solide basi scientifiche se e quanto è possibile produrre utilizzando l’attuale assetto impiantistico, senza che ciò comporti rischi inaccettabili per la salute dei tarantini a partire dagli abitanti del quartiere Tamburi, il più prossimo e, quindi, il più esposto alle emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico”. “E’ questa la premessa obbligata per qualunque ragionamento sul futuro dello stabilimento ed è anche la più urgente alla luce dei danni alla salute e dei morti provocati sinora dall’inquinamento prodotto dall’ex Ilva attestato da innumerevoli studi”, aggunge l’organizzazione ambientalista. (AGI)