di Paolo ARRIVO
Il Poeta torna in riva allo Jonio. Per regalarci nuovi sogni, altre incertezze, nuove prospettive, nell’intreccio tra immaginario e immaginifico. Tra pochi giorni, Pierfranco Bruni presenterà a Taranto il suo ultimo libro: “Il sortilegio della speranza”, edito da Tabula fati. Un testo che sembra condensare gli elementi propri della poetica dello scrittore calabrese. Il quale è reduce da un ciclo di incontri in Albania, dove ha ricreato le atmosfere del mito nelle figure di tre famose affascinanti Regine: Teuta, Cleopatra e Didone.
Il sortilegio della speranza – chiarisce l’autore – è un viaggio in cui la favola diventa un raccontare tra i luoghi dell’esistere e i veri luoghi che restano quelli metafisici. Il libro si legge come un articolato percorso di racconti, ma resta, in fondo, un romanzo con varie tappe e diversi porti ai quali poter fare riferimento. Lo scrittore filosofo, punto di riferimento della Letteratura, capace di far incontrare le arti e le scienze, dà voce a personaggi che toccano il mistero (dal vecchio con la barba al marinaio, alla zingara) e raccontano la magia, il mito, l’alchimia, con delle precise indicazioni ontologiche, in cui gli archetipi del tempo e della pazienza si fanno espressione di una liricità profonda. Un linguaggio che, a volte, si teatralizza grazie a un dialogare tra i diversi personaggi, ma anche attraverso un io narrante, che non smette di essere presente, in un immaginario e simbolico protagonista che sempre testimonia un pensiero che è quello del cercare nell’ascolto i segni di una memoria antica nella quale fa capo la tradizione. Un libro che esprime il segno onirico della memoria da custodire e traccia una sottile linea d’ombra, dove nulla viene nascosto, ma tutto è vissuto tra il mistero e il segreto in una proiezione che ha del soprannaturale sino a toccare l’immaginario del sortilegio e la fiducia nella speranza. Speranza e pazienza sono due percorsi che guidano anche il cammino dello sciamano o del monaco tibetano o del cappellaio magico, che cercano la luce vera nel deserto e l’amore è la via per superare le porte e le stanze che si penetrano oltre il buio.
Il professor Bruni ricerca la speranza nella profezia, il misticismo nella parola. Anche nell’incontro con il suo lettore, il raffinato e dotto scrittore, Direttore archeologo del Mibact, deve saper cogliere i segni della sua sterminata produzione.
L’ultima fatica, che segue alla pubblicazione di “Amare Pavese”; dei libri “Leggenda Nera” e “Favola Infinita” pubblicati nel 2019, verrà presentata nella serata di giovedì prossimo undici aprile, in via De Cesare, alla libreria Mondadori. A dialogare con l’autore ci saranno Marilena Cavallo e Mariannna Montagnolo. Modera l’incontro la giornalista Daniela Rubino, sempre attenta ai lavori di Bruni e alla ricerca dell’Arte e della bellezza.