LA MAGIA DI “FILUMENA MARTURANO”

Grande successo per la Compagnia Angelo Caracciolo con una grande Fabiana Boccuni
di FRANCESCA LEO

Una toccante sorpresa ha conquistato gli spettatori dell’Auditorium Tarentum nella serata di mercoledì, per la rassegna di “Poltronissima 2019 – Per un sabato tutto da vivere”, organizzata dall’Associazione Artistico Culturale “Compagnia teatrale Lino Conte”. Grazie ad una “Filumena Marturano” difficile da dimenticare.

Il fruscio dell’apertura del sipario viene accompagnato dalla voce melanconica di Mina con “Canzona appassiunata”, porta d’accesso alla Napoli di De Filippo del secondo dopoguerra. Nessun riadattamento, soltanto un omaggio a quello che fu il grande Eduardo: sentimenti e legami ad oggi molto attuali.

La compagnia teatrale diretta da Angelo Caracciolo, più brava e convincente che mai, ha riportato in scena la vita e le lotte di Donna Filumena, interpretata da Fabiana Boccuni, e di Domenico Soriano, interpretato dallo stesso Caracciolo. Ex prostituta lei, si finge in punto di morte per poter sposare il suo “convivente” Domenico Soriano: lui cade nella trappola, additandola inizialmente come un’approfittatrice, senza pensare che dietro potesse celarsi un piano ben più grande e ben più nobile da parte della stessa Filumena.

Lei ha tre figli e uno di questi è proprio di Soriano: e la voglia di proteggere i figli regalandogli una famiglia unita va ben oltre la smania di soldi e di potere di cui tanto l’accusa Domenico. La presenza “dolce” del dialetto napoletano, a volte “sporcato” da qualche inflessione tarantina, permette alle forti emozioni suscitate dal testo e dalla recitazione di essere recepite pienamente dal pubblico.

Per un attimo ci si discosta dall’originale esecuzione di Eduardo con la sorella Titina, per immergersi nella versione artigianale e ricca di pathos della Compagnia Caracciolo, che ha avuto un forte consenso di pubblico: infatti la rappresentazione sarà replicata il 27 aprile.

La forte figura di Filumena è evidenziata non solo dal suo ruolo di protagonista, ma soprattutto dalla bravura estrema della Boccuni; nonostante la sua giovane età (classe 1986) l’attrice rende totalmente proprio il personaggio, cucendoselo addosso fino a trasformarsi lei stessa nella vera Filumena. Sul palco corre, impreca, urla, ama, piange e si emoziona, una donna di quasi 50 anni e non si percepisce nient’altro, se non l’emozione di una madre che avrebbe fatto davvero di tutto per i propri figli “i figli sono figli e devono essere uguali tutti e tre”. Chissà se Eduardo si aspettava tanto successo fino ai giorni nostri: ma i sentimenti sono uguali in qualsiasi epoca e a qualsiasi età. Forse proprio questa sua conoscenza dell’animo umano l’ha reso eterno.

Filumena MarturanoPrimopiano