Dopo le attività condotte lo scorso 18 ottobre con l’ausilio di Nave “DATTILO”, questa mattina la Guardia Costiera di Taranto, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha condotto un’importante attività di polizia marittima nell’ambito dell’operazione denominata “Oro di Taranto”.
Gli impianti di mitili sequestrati, infatti, erano sprovvisti di qualsiasi titolo autorizzativo, ma soprattutto sfuggivano, a causa della loro abusività, a qualsiasi controllo sanitario e documentale inerente la tracciabilità, in violazione di numerose norme nazionali e comunitarie. Tale fenomeno avrebbe avuto come naturale conseguenza l’immissione sul mercato di prodotto completamente avulso da ogni tipo di controllo e, quindi, potenzialmente pericoloso per la salute pubblica.
Le aree interessate, complessivamente ampie oltre 1 milione di metri quadri, erano occupate illegalmente da centinaia di filari di cozze.
L’operazione, condotta sotto la supervisione del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e della Direzione Marittima di Bari è volta anche a tutelare gli imprenditori ittici regolari che quotidianamente operano nel rispetto delle norme per garantire un prodotto di qualità e sicuro per il consumatore finale.