(AGI) – “Mettiamo la vita dei tarantini, e non che fare dell’Ilva, al centro della questione”. Lo dice l’attore e regista Sergio Rubini presentando stasera a Taranto, in anteprima nazionale, il film “Il Grande Spirito” in uscita il 9 maggio nelle sale cinematografiche. Un film girato quasi interamente a Taranto, nel rione Tamburi, vicino al siderurgico, con diverse scene che ritraggono le ciminiere e le luci dell’acciaieria. “Nel mio film si racconta una storia di amicizia perché le lotte bisogna farle con gli amici. Non si può essere soli. Il destino del mio personaggio si modifica quando trova un’altra persona, che è un diverso, e la sua ricchezza sta proprio nella sua diversità”, dice Rubini a proposito di “Cervo nero”, nel film Rocco Papaleo, che dice di appartenere alla tribù dei Sioux. “Grazie agli incontri e alla capacità di riconoscerli, andando oltre la paura dello sconosciuto – questo è il messaggio del film, non siamo più soli e le battaglie, anche quelle più faticose e incredibili, possono essere affrontate”. “L’indicazione per Taranto è quella di unirvi – ha dichiarato Rubini – però voi siete spaccati, perché l’Ilva molti la vogliono, eccome, perché l’Ilva mette sul tavolo un piatto di pasta. Dovete perciò trovare un’idea comune, non vi dovete far dividere, anche se è molto complicato. Per certi versi, l’aiuto – ha proseguito – deve arrivare dall’esterno. Voi siete portatori di questa sofferenza, avete sulla spalla una croce, e come si può chiedere ad uno che porta già una croce, di avere l’energia sufficiente per combattere una battaglia?”. Per Rubini, “il problema sarà risolto il giorno in cui non ci sarà più l’Ilva al centro della questione ma i tarantini. Si dice cosa fare di quella fabbrica, ma invece il problema è come farvi vivere meglio. Quando quella questione sarà al centro del dibattito, allora forse, con meno ipocrisie, si riuscirà a risolverla. Ma se il problema é cosa facciamo dell’Ilva, è l’essere umano che si dovrà adattare all’acciaio. Noi, invece, dobbiamo adattare l’essere umano all’acciaio”. Rubini paragona i tarantini agli indiani traendo spunto dal personaggio interpretato nel film da Papaleo. “Da piccolo – racconta Rubini – mi piacevano gli indiani, una etnia che è stata sopraffatta perchè avevano la colpa di essere dei diversi, dei selvaggi. Gli indiani – prosegue – hanno subito la ferrovia che ha spaccato il territorio, diviso le mandrie. Il passaggio della ferrovia ha distrutto l’ambiente e anche gli indiani. Voi a Taranto – ha affermato Rubini – siete dei pellerossa. Avevate una città strepitosa, chi ha due mari come voi?, è come se a Como ci fossero due laghi. Avete una grande storia, una bellezza impalpabile, e poi – ha detto Rubini riferendosi al siderurgico Ilva – arriva questo ‘mostro’. Arriva negli anni in cui questo ‘mostro’ lo volevamo tutti, lo voleva anche Bari. Taranto ha beneficiato dell’Italsider, la volevano in tanti una città industriale, ma quando si è capito che portava dei danni, bisognava fermarsi”. Per il regista, “questo luogo vi ha rovinato l’ambiente, ma, come gli indiani con la ferrovia, questa fabbrica vi costringe a collaborare con l’Ilva”. “Voi siete la parte offesa, penso che sia un problema della vostra città, ma anche italiano, ecco perché vi dobbiamo dare una mano”, ha concluso Rubini. “Penso che sia il miglior film che abbia fatto, è il più completo e complesso – ha sostenuto Rocco Papaleo – il film si pone vari obiettivi ed è fortemente connesso a questo luogo, una città che suo malgrado emana una luce”. Intervenuti anche alla presentazione Domenico Procacci, produttore con Fandango insieme a Rai Cinema e Apulia Film Commission, e il direttore generale della Bcc di San Marzano di San Giuseppe, Emanuele Di Palma, che ha sostenuto la produzione. “Ringraziamo Rubini e Papaleo – ha detto De Palma – per aver scelto Taranto come location del film. Facciamo una fatica da matti per porre all’attenzione dei media la città e questa e una grande opportunità per noi perché pone una luce particolare su Taranto“. (AGI)
Le video interviste de “Lo Jonio” a cura di Leo Spalluto
SERGIO RUBINI
SERGIO RUBINI 02
SERGIO RUBINI 03
SERGIO RUBINI 04
ROCCO PAPALEO
DOMENICO PROCACCI
EMANUELE DI PALMA