“Nessuna chiusura o amministrazione straordinaria dei siti dell’ex gruppo siderurgico Ilva”. Lo riferiscono i sindacati dal palco di piazza Ss. Apostoli a Roma al termine dell’incontro con i rappresentanti del Governo.
“La manifestazione di oggi – ha spiegato
De Palma – diventera’ lo stato di agitazione permanente finche’
non si raggiungera’ un accordo per arrivare a degli obiettivi
fondamentali: di chi e’ la proprieta’ e chi e’ che decide dentro
gli impianti”.
“Noi abbiamo chiesto al governo che, come c’e’ in questo momento
una trattative secretata con Mittal, ci deve essere una
trattativa anche con i rappresentanti dei lavoratori. E il
risultato raggiunto oggi e’ che ci saranno dei nuovi incontri”.
“Siamo stanchi – ha aggiunto il leader della Fiom – che un
giorno c’e’ il presidente che viene a dire che avremo il
processo ibrido e la migliore fabbrica d’Italia e nel frattempo
non ci sono neanche i guanti e le penne; senza manutenzioni
degli impianti si mettono a rischio i lavoratori ogni giorno”.
“Se l’ad Morselli al posto di andare a fare le conferenze
stampa, andasse a parlare con i lavoratori – ha proseguito – si
renderebbe conto del fatto che gli impianti sono ancora in piedi
solo perche’ ci sono i lavoratori dentro”.
“Siamo al paradosso che non discutiamo di salita produttiva e di
piano industriale o occupazionale, ma di altra cassa
integrazione a dicembre. Noi non siamo in piazza per chiedere
ammortizzatori sociali ma per chiedere il lavoro”.
“Per questo – ha concluso – da qui al 7 ci riuniremo come
segreterie nazionali di Fiom, Film e Uilm sul territorio per
decidere come mantenere le iniziative per le vertenze in corso”.
Il governo sull’ex Ilva ‘deve cambiare, prendere la maggioranza dell’azienda e prendersi la governance. Altrimenti (con ArcelorMittal) e’ una trattativa a perdere, che significa lasciare posti di lavoro e chiudere impianti’. Cosi’ il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sull’ex Ilva. ‘Il governo attuale considera ArcelorMittal un imprenditore e un interlocutore normale. Ci sono state 10mila manifestazioni per rendersi conto che ArcelorMittal in questi 4 anni e’ venuto in Italia e non ha prodotto risultati, ne’ in termini occupazionali, ne’ in termini produttivi, ne’ in termini di ambientalizzazione, quindi e’ sufficiente questo per dire ‘non ci sono piu’ le condizioni per andare avanti”, ha affermato Palombella, sostenendo che con ArcelorMittal ‘la trattativa e’ ancora complicata e noi siamo convinti che non approdera’ a un risultato’, per questo ha invitato il governo a non ‘concedere altri investimenti’ e a non ‘continuare a credere in un imprenditore’ che non ha piu’ la fiducia delle comunita’ locali delle citta’ dove opera l’ex Ilva.
L’INTERVENTO FINALE DEL SEGRETARIO NAZIONALE FIOM DE PALMA
LE PAROLE DEL SEGRETARIO FIM CISL TA BR PRISCIANO