“IL COMMISSARIO PREFETTIZIO REVOCHI L’UTILIZZO DI PALAZZO NERVEGNA A CASAPOUND

L'on. Ludovico Vico (Pd): "E' fomentatrice di odio razziale e violenza”

“Ritengo che il Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi, ancorché la locale Prefettura, che ho appena informato, non possano autorizzare l’iniziativa politico-elettorale di Casapound nella giornata di mercoledì 14 febbraio, nella sede di Palazzo Granafei Nervegna, bene monumentale della città di Brindisi in dotazione alle autorizzazioni comunali”. E’ quanto scrive l’onorevole Ludovico Vico (Pd).

“Ho letto l’annuncio di tale iniziativa diffuso da parte dell’organizzazione Casapound e rimango molto perplesso sul fatto che il Commissario Prefettizio abbia incautamente rilasciato un’autorizzazione in merito.

Ciò per due ragioni.

In primis, in base al regolamento comunale di Brindisi, approvato dallo stesso Commissario con delibera n°25 del 1/9/2017, relativa alla concessione in uso temporaneo degli spazi di proprietà comunale in dotazione alla sezione “Beni monumentali” fra cui Palazzo Granafei Nervegna, all’articolo 4 del suddetto regolamento, titolato “Uso consentito”, si legge: “I locali e gli spazi sono dati in uso con provvedimento del dirigente del settore di competenza, per incontri, conferenze, mostre, concerti, celebrazioni, manifestazioni con finalità mirate allo sviluppo della vita culturale, sociale, civile e di aggregazione […]”.

Il profilo di Casapound non consente di inserire il suo agire tra le attività per lo “sviluppo della vita culturale, sociale, civile e di aggregazione”, anzi la suddetta organizzazione è portatrice di intolleranza sociale e di incitazione alla violenza. Inoltre, i fatti più gravi e generali che si stanno verificando nel Paese, riferiti all’intolleranza e all’odio sociale, avrebbero dovuto far riflettere il Comune di Brindisi, nel rilascio di tale autorizzazione, foriera ovviamente anche di tensioni nell’ordine pubblico.

Sono convinto – conclude Vico – che il Commissario Prefettizio e il Prefetto, provvederanno ad evitare qualunque tensione nella democratica città di Brindisi”.