GITA ALL’ACQUAPARK CON TRAGEDIA (2 MORTI): ASSOLTO UN TARANTINO

Nell'agosto del 2017 il grave incidente stradale, ma il conducente non aveva colpe

Era accusato di aver cagionato la morte la morte di due delle tre figlie ponendosi alla guida di una autovettura con un ruotino estremamente usurato al punto che, con l’alta temperatura di agosto, scoppiava facendo perdere il controllo del mezzo al conducente che andava a sbattere contro il guard Rail della statale 106 all’altezza di Metaponto e poi investito da un’auto che seguiva sulla corsia di sorpasso che non poteva evitare il violento impatto.

Una tragedia consumatasi il 6/8/2017 che ha portato a un processo conclusosi con l’assoluzione dell’imputato, Antonio Palumbo.

Il suo difensore, l’avvocato Salvatore Maggio, del foro di Taranto, 

ha dimostrato con le indagini difensive che in realtà la causa del decesso delle figlie, una di 16 anni e l’altra di appena quattro mesi che era in braccio alla madre al momento dell’impatto, era da ascriversi ad un difetto del guard rail o rallentatore d’urto che dir si voglia, precedentemente danneggiato e mai riparato che lungi dall’attenuare l’urto faceva rimbalzare l’auto al centro strada causando il sinistro. Una tesi condivisa dal tribunale di Matera che ha dunque assolto l’imputato dall’accusa di duplice omicidio colposo perchè il fatto non costituisce reato

I FATTI DI QUELLA TRAGICA GITA (ARCHIVIO)

Una giornata di relax vissuta all’Acquapark di Metaponto è finita in tragedia, sulla via del ritorno, per una famiglia tarantina residente nel rione Paolo VI. E’ rimasta coinvolta in un incidente stradale mortale sulla statale 106 Jonica, all’altezza dello svincolo per Pantanello di Metaponto in territorio di Bernalda. A perdere la vita è stata Michelina (Michelle) Cesario di 19 anni. La giovane viaggiava affianco al patrigno Antonio Palumbo, rimasto lievemente ferito e dimesso ieri dall’ospedale di Policoro dove era stato temporaneamente ricoverato, assieme alla moglie, seduta dietro. Con i tre, anche una figlia di appena quattro mesi, coinvolta nello schianto contro un guard rail e trasportata d’urgenza, in eliambulanza, all’ospedale regionale San Carlo di Potenza dove versa tuttora in gravi condizioni per un trauma cranico (poi purtroppo deceduta, ndr).

I quattro viaggiavano a bordo di un’Alfa Romeo di colore scuro che, intorno alle 19,45 di domenica, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso aderenza col manto stradale, finendo contro la cuspide del guard rail che separa la corsia di marcia della statale 106 da quella che immette sulla viabilità di servizio. Forse un guasto meccanico, una ruota scoppiata, o la velocità – la causa non è ancora del tutto chiara -, hanno fatto perdere all’uomo il controllo dell’auto che ha poi caracollato con un’altra vettura che seguiva, un’Audi 4, e su cui si trovavano due giovani fidanzati di Matera. I due sono rimasti leggermente feriti ed hanno riportato una prognosi di pochi giorni di prognosi. Nulla da fare invece per la povera Michelina (Michelle) Cesario. Sarebbe morta sul colpo, a seguito della violenza dello schianto, anche se il personale del 118 accorso sul posto ha cercato in tutti i modi di rianimarla. La ragazza è stata colpita dalle lamiere del guard rail, le quali hanno sfondato la carrozzeria dell’auto sulla quale viaggiava la famiglia tarantina. Bilancio, dunque, drammatico: una giovanissima morta e cinque feriti, di cui la neonata, come detto, versa in gravi condizioni (e poi deceduta).

Primopiano