(ANSA) – La regione Puglia si affida all’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per definire gli scenari futuri a livello di impatto sanitario che riguardano Taranto. Da trent’anni è definita area ad alto rischio ambientale, in cui in un arco di 50 anni si inserisce l’operato dell’acciaieria più grande d’Europa, l’ex Ilva. La collaborazione, presentata oggi a Roma, prevede la valutazione scientifica di tre scenari: quello attuale, secondo quanto prevede autorizzazione integrata ambientale; quello che utilizza le migliori tecnologie; infine il cosiddetto “scenario zero” in cui con l’impianto spento non vi siano più emissioni. I risultati si avranno nel giro di un anno, il costo dell’operazione è di 140mila euro. “Questa sinergia – aggiunge Emiliano – si colloca nel contesto del protrarsi di una situazione di incertezza per la salute dei tarantini, di complessità dei dati disponibili e non scevra da risvolti giudiziari”.