Sviluppi sul tragico fatto di sangue accaduto nei giorni scorsi a Francavilla Fontana. In carcere è finito anche Cosimo D’Angela, 46 anni, padre di Giovanni, 23 anni, arrestato con l’accusa di aver cercato di uccidere Dario Caniglia, 38, ricoverato in gravi condizioni (è in coma) nel reparto di rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi.
Nella scatola in cui era custodito, i militari diretti dal comandante Gianluca Cipoletta hanno trovato anche 15 cartucce calibro 16 e una calibro 20. Cosimo D’Angela, così come il figlio, è stato condotto nel carcere di Brindisi, in attesa dell’udienza di convalida davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale.
Al ragazzo di 23 anni, riferisce l’Arma, è contestata l’aggravante dei futili motivi legata a una serie di dissapori tra la sua famiglia e quella del vicino di casa: abitano sullo stesso pianerottolo della palazzina della zona 167, a Francavilla Fontana. Stando a quanto hanno accertato nelle ultime ore i militari, più volte nel corso degli ultimi anni, ci sarebbero state litigate anche per sguardi ritenuti di troppo da una delle parti.
Caniglia è caduto sul pavimento, ha perso molto sangue. Sono stati gli altri residenti a chiamare il 118 e i carabinieri. Sempre stando a quanto accertato dai militari, una volta sentito lo sparo Cosimo D’Angela si sarebbe subito affacciato sul pianerottolo e vista la situazione avrebbe afferrato il fucile per portarlo di nuovo della sua abitazione e nasconderlo sullo scaldabagno, dove poi è stato trovato. L’arma è stata posta sotto sequestro.