Il Direttivo cittadino di FI, convocato dal coordinatore Antonio Biella, si è riunito l’altra sera per dare avvio al progetto “La Mia Città”. Era presente, con gli altri, anche il consigliere comunale Giampaolo Vietri.
Questa iniziativa prevede un lavoro prima in piccoli gruppi, ma in un secondo momento corale, sui temi importanti della vita cittadina. Un modo, questo, per approfondire la conoscenza attraverso l’incontro e il confronto con enti, associazioni e anche singoli soggetti della città; rielaborare l’esistente in maniera da formulare le migliori proposte; quindi offrire sostegno alle categorie interessate e uno sprone a quanti, in primis all’Amministrazione comunale, ancora non si attivano per portare Taranto all’altezza di quella città che potrebbe essere e non è.
“La Mia Città” si porrà ovviamente il problema più grave di tutti che è l’economia e il lavoro; della grande industria e del porto; del commercio ormai delle “saracinesche abbassate”; del turismo che resta un meraviglioso sogno che s’interrompe all’alba sugli scogli cementificati e sul degrado cittadino; il ciclo dei rifiuti azzoppato e la differenziata da ultimi della classe. Ma anche dei grandi problemi sociali come i bambini senza spazi e senza giochi, gli anziani senza punti di ritrovo, le mamme lavoratrici senza aiuti, gli ammalati in lista d’attesa, e tant’altro ancora. Purtroppo, dopo il decennio di scandaloso abbandono di Taranto da parte della gestione di sinistra di Stefàno, i tarantini hanno voluto ancora una volta scegliere quel Partito democratico responsabile del decennio precedente. Lo hanno fatto fidandosi delle promesse di uno sconosciuto personaggio che dopo un anno appare più intento a salvare la propria traballante sedia che non a far crescere la città e tirarla fuori dalle secche fangose.
Il progetto di FI Taranto, “La Mia Città”, si pone l’obiettivo di dare concretezza alla politica lontano dalle chiacchiere inutili e dai pesanti maneggi di alcuni esponenti del partito di maggioranza che stanno mettendo alla berlina nazionale la nostra città