“Oggi dopo l’incontro con ArcelorMittal sulla nuova cassa integrazione Covid a Taranto, abbiamo incontrato anche Ilva in amministrazione straordinaria – ma i tecnici, non i commissari – per un punto di situazione sulle bonifiche. Abbiamo chiesto una accelerazione su questo fronte e che siano soprattutto rendicontati investimenti, tempi e progetti”. Lo dichiara all’AGI Francesco Brigati, segretario Fiom Cgil Taranto. “Risultano per ora coinvolti nelle bonifiche 42 dipendenti di Ilva in amministrazione straordinaria, che sono in cassa integrazione, a fronte di una previsione di impiego di circa 300 unità. Le aree relative alla bonifica sono escluse dal perimetro ArcelorMittal e quindi non soggette alle prescrizioni e alle tempistiche dell’Autorizzazione integrata ambientale”.
(AGI) – Taranto, 7 gen. – “Ma si pone egualmente – sottolinea l’esponente Fiom Cgil – la necessità di recuperare ed avanzare su questo fronte. Ad oggi, le bonifiche affidate a Ilva in as sono ferme a causa della seconda ondata Covid. Dovrebbero comunque riprendere a breve”, rileva Brigati. “Circa poi la cassa integrazione Covid presentataci oggi da ArcelorMittal per poco più di 8.100 addetti del siderurgico di Taranto, la misura ci era stata preannunciata”.
“L’azienda, in pratica, ci aveva anticipato che, a fronte della possibilità normativa, avrebbe nuovamente usato questo strumento”, conferma Brigati. “Nelle prossime ore contiamo di avere un quadro più preciso dall’azienda, anche in relazione alla ripartenza entro questo mese di treno lamiere, altoforno 2 e acciaieria 1”.
“Inevitabilmente, la cassa integrazione che oggi ci ha presentato a ArcelorMittal si andrà ad incrociare con quella preannunciata da Invitalia e governo nell’ambito del nuovo piano industriale e che loro stessi hanno quantificato per il 2021, ma senza alcun confronto di merito col sindacato, in 3 mila unità”, dice ancora Brigati. “Ma su questo – aggiunge – discuteremo non appena torneremo a sederci al tavolo”.
Brigati dichiara che la marcia del siderurgico a tre altiforni, 1, 2 e 4, durerà sino a marzo, “quando è prevista una fermata di 3-4 settimane dell’altoforno 4 per lavori da fare”. (AGI)