“Credo che il ministro Urso non abbia assolutamente gradito il gesto di Acciaierie d’Italia”. Lo ha detto oggi a Taranto sull’ex Ilva il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, margine di un evento relativo all’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo a Taranto nel 2026. Emiliano, commentando la sospensione, da parte dell’ex Ilva, degli ordini e delle attività di 145 imprese appaltatrici, di cui 43 di Taranto, ha detto che il ministro “non ha certamente gradito questo metodo con cui Acciaierie d’Italia batte cassa verso il Governo italiano e quindi senza fare dichiarazioni che adesso rischiano di rendere ancora più complicato il lavoro che il ministro deve fare, vado a Roma con l’intendimento di avere un chiarimento generale con questo Governo”. Emiliano è stato infatti convocato per giovedì dal ministro delle Imprese e del Made in Italy che nella stessa giornata ha convocato per le 12 anche i sindacati. “Il ministro Urso mi ha chiamato ieri, noi ci conosciamo da tanti anni, so che é una persona corretta e leale al di là degli orientamenti politici” ha affermato Emiliano. E a proposito dei confronti avuti negli anni con i diversi Governi, Emiliano ha detto: “Non so quante volte ho parlato dei vari Governi italiani e delle loro varie soluzioni riguardo all’Ilva”.
“Il nostro piano, quello proposto piano dalla Regione – ha aggiunto – è semplice: fare anzitutto di Taranto la capitale italiana dell’idrogeno. Con l’idrogeno, nel tempo ovviamente, non sono miracoli che si possono fare su due piedi, vogliamo eliminare ogni emissione nociva dalla fabbrica. E solo a queste condizioni è possibile immaginare che Taranto continui, per conto dell’Italia, a svolgere questa funzione della produzione dell’acciaio. Se viceversa – ha proseguito – qualcuno pensa di continuare con la scusa della crisi, della crisi energetica, con la scusa delle difficoltà finanziarie, a fare emettere da questa fabbrica sostanze nocive per la salute, questo sacrificio non puó essere portato avanti”. Il governatore della Puglia ha avvertito: “Non consentiremo mai a nessuno di continuare ad abusare della salute dei tarantini nella maniera in cui si è fatto e si é certificato con una sentenza di Corte d’Assise che qualcuno ha fatto morire in maniera illegale ed illegittima tante persone che invece avrebbero potuto continuare a vivere. Questo – ha concluso Emiliano sull’ex Ilva – è il dato di fatto col quale il Governo si deve confrontare”. (AGI)