Acciaierie d’Italia comunica in una nota che il Tribunale di Taranto ha disposto la revoca del sequestro dell’Altoforno 2.
“Si ritengono integralmente adempiute le prescrizioni imposte dalla Procura della Repubblica con decreto del 7 settembre 2015 ai sensi delle disposizioni attuative del Codice Penale”. Lo scrive il giudice Federica Furio, del Tribunale di Taranto, nel provvedimento di 5 pagine con cui oggi ha dissequestrato l’altoforno 2 del siderurgico di Taranto ex Ilva. Sequestro scattato nell’estate 2015 a seguito della morte dell’operaio Alessandro Morricella. Il magistrato ritiene che l’altoforno 2 non presenti più le condizioni di insicurezza e di rischio che avevano portato al sequestro. (AGI)
“A valle dei lavori eseguiti da Ilva in amministrazione straordinaria, il giudice Furio, nel suo provvedimento, ritiene “soddisfacenti le spiegazioni fornite da Ilva in amministrazione straordinaria per il tramite della società Paul Wurth” (quest’ultima ha eseguito i lavori). Il giudice afferma che i motivi esplicitati dall’azienda, che le ulteriori delucidazioni tecniche, possano “garantire la sicurezza dei lavoratori sul piano di colata anche mediante l’utilizzo del radio comando”.
Per il magistrato, “non vi sono allo stato elementi per non ritenere non condivisibili le valutazioni effettuate dalla società Paul Whurt che si é occupata dell’automazione del piano di colata con riguardo alla gestione del rischio”.
Infine il giudice dichiara che “le procedure operative , così come aggiornate, sono state ritenute allo stato idonee a tutelare la sicurezza dei lavoratori”. L’istanza al giudice Furio, giudice del dibattimento, era stata presentata il mese scorso dall’avvocato Angelo Loreto per conto di Ilva in amministrazione straordinaria. (AGI)
Intanto nelle scorse ore fonti aziendali Acciaierie D’Italia hanno comunicato alle organizzazioni sindacali che alle 19 di mercoledì scorso ripartivà AFO1, mentre per venerdì 21 ottobre è prevista la ripartenza di AFO4.
Come Fim Cisl auspichiamo che con queste ripartenze comunicate dall’azienda siano stato risolto definitivamente ogni problema tecnico su AFO 4, altrimenti – a fronte di un eventuale nuovo blocco -assisteremmo ad un aumento dei numeri del personale da porre in cassa integrazione per un lungo periodo, non solo in quell’impianto. A cascata, infatti, si potrebbero determinare ulteriori fermate in altri impianti con un numero considerevole di personale interessato dalla Cigs.
A TARANTO IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA FIM-CISL
“La transizione ecologica deve essere ambientalmente sostenibile ma anche socialmente sostenibile. Ilva diventerà la prima vertenza che affronterà la decarbonizzazione prima ancora di Stellantis, prima ancora di tutti”. Lo ha detto oggi – 21-10-2021 – a Taranto il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia.
“È chiaro che le tecnologie nuove, ammesso che siano valide dal punto di vista industriale, richiedono un diverso apporto di occupazione e noi – ha aggiunto Benaglia – ci occupiamo di lavoro. Il lavoro non può arrivare all’ultimo momento, all’ultimo momento, ma essere trattato con un conto da pagare. Quindi grande attenzione da parte del Governo, ma chiediamo che ci chiami prima della definizione del piano industriale, non a cose fatte” ha rilevato Benaglia. “Non possiamo aspettare che tutto venga deciso e sfornato sul tavolo sindacale, coinvolgeteci prima”.
Quanto agli esuberi, Benaglia ha osservato, “siamo per la salvaguardia del l’occupazione in tutto il gruppo, non dimentichiamoci mai dei lavoratori di Ilva in amministrazione straordinaria, vanno trovate quindi soluzioni, garanzie occupazionali, va trovato lavoro. Non possiamo dire ai lavoratori vai al centro per l’impiego e qualcosa capiterà”.(AGI)