The Lancet, la più prestigiosa rivista medica del mondo, ospita un articolo firmato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che si sofferma sulla strategia di riduzione delle emissioni nocive che punta sul gas, suggerendone un «cauto uso transitorio» fino al completo passaggio alle fonti rinnovabili.
«È una grande soddisfazione – dice Emiliano – mi sembra che mai un presidente di Regione sia stato ospitato su una rivista scientifica per esporre un progetto che può avere enorme impatto sulla vita dei cittadini». L’articolo («Decarbonisation, climate change, and human rights: a road map for the future of Puglia region») vede tra gli autori anche Barbara Valenzano (capo del dipartimento Ambiente), Gianmarco Surico (primario di Oncologia del Miulli di Acquaviva), Prisco Piscitelli (consorzio Isbem di Mesagne) e Eduardo Missoni, l’ex segretario generale dell’Organizzazione mondiale degli scout, docente della Bocconi. Le proposte pugliesi abbracciano proprio le posizioni della Lancet Commission, un panel di esperti che – individuando nell’inquinamento la principale causa di morte e malattie – auspicano l’eliminazione dei combustibili fossili: un link, quello con il progetto di decarbonizzazione, coltivato attraverso la partecipazione ai convegni organizzati da Emiliano di Paul Wilkinson e Andy Haines, due dei massimi esperti del rapporto tra carbone e salute. Un progetto che Emiliano ha già illustrato durante le conferenze internazionali sul clima Cop22 di Marrakech e Cop23 di Bonn.
La Puglia, ricorda l’articolo, è la regione italiana che emette sul suo territorio più idrocarburi policiclici ed è tra le principali produttrici in Europa di anidride carbonica per via della presenza della centrale Enel di Cerano e dello stabilimento Ilva di Taranto. Se per Cerano è prevista la progressiva dismissione, per l’Ilva il quadro è tutt’altro che chiaro. «La road map della Regione Puglia – è detto nell’articolo – include la conversione transitoria al gas naturale del suddetto impianto siderurgico di Taranto, utilizzando il gas già disponibile nella rete (per un ammontare di 1 miliardo di metri cubi, da ratificare nel Piano Nazionale Gas e dall’organismo italiano di gestione SNAM) o quello che sarà fornito dal gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline), che attraverserà la regione». La riconversione dell’Ilva – prosegue l’articolo – «è possibile tramite la tecnologia dell’utilizzo del preridotto di minerale ferroso, un innovativo processo di produzione dell’acciaio che potrebbe gradualmente sostituire gli altiforni a carbone con forni alimentati a gas». Sul punto la Puglia ha promosso un dibattito tecnico, con l’obiettivo «di assicurare una elevata protezione ambientale e benefici per la salute, ma anche il ripristino dei diritti umani sanciti dalla convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che hanno subito una palese restrizione nella città di Taranto, in particolare durante i wind days». L’articolo di Emiliano si chiude con un appello a Bruxelles: «Come previsto dall’accordo di Parigi – scrive il presidente della Regione – l’Unione Europea dovrebbe adottare normative adeguate per supportare la sostenibilità economica della produzione di acciaio tramite forni a gas».