In Puglia, a poche ore di distanza dalla presentazione delle liste elettorali, si accendono due fuochi. A quello già in atto da alcuni giorni all’interno del Pd per le candidature nei collegi, si é unito quello scoppiato oggi pomeriggio in Azione, il movimento di Carlo Calenda, per l’ingresso dei rappresentanti dei Popolari per Emiliano. Forza politica di estrazione civica, questa, sinora alleata del centrosinistra e del governatore della Regione Puglia, e guidata dall’ex senatore di centrodestra Massimo Cassano, già sottosegretario al Lavoro nei precedenti Governi e attualmente, su nomina di Emiliano, direttore generale di Arpal Puglia. Cassano a Bari sarebbe nel proporzionale Camera in seconda posizione dietro il ministro per il Sud, Mara Carfagna, ritenuta regista dell’operazione. A Taranto – seconda città pugliese – secondo quanto riporta l’Agi, verrebbe candidato Massimiliano Stellato, consigliere regionale, che in questo anno dai Popolari per Emiliano è passato a Taranto col centrodestra, per l’elezione del sindaco, quindi ha tentato un aggancio con la Lega per poi planare verso il movimento di Calenda. “Da oggi in poi metto a disposizione di Azione la mia esperienza e la rete di amministratori. Sono di questo convinto ed ovviamente tutte le mie scelte politiche sono conseguenti e conformi alle iniziative ed alle posizioni che Carlo Calenda assumerà nel panorama nazionale e regionale a cominciare dalla mia collocazione all’opposizione del governo regionale” ha dichiarato Cassano a proposito della svolta politica. “Credo – ha aggiunto Cassano – con Azione di rappresentare meglio le istanze di modernità dei miei territori e sono orgoglioso di parlare il linguaggio della verità contro i populismi di destra e di sinistra a cominciare dalla necessità assoluta che ogni territorio sia disponibile a contribuire alla realizzazione di una rete industriale di termovalorizzatori, di gassificatori o rigassificatori”.
Pur essendo portatori di un cospicuo pacchetto di voti, l’arrivo di Cassano e soci in Azione ha da un lato scompaginato la base locale del movimento di Calenda, che si é vista tagliata fuori dai giochi per le candidature, e dall’altro ha provocato diverse proteste nella stessa base anche attraverso prese di posizione sui social. Si ritiene infatti che l’arrivo di Cassano e dei suoi rappresentanti in Azione strida notevolmente con quella linea sin qui rivendicata dallo stesso Calenda, tanto più in una regione come la Puglia dove sulle questioni industriali del gasdotto Tap nel Salento e dell’Ilva di Taranto l’ex ministro dello Sviluppo economico ha più volte duramente contestato proprio il governatore Emiliano, venendo a sua volta attaccato. Da Twitter risponde intanto lo stesso Calenda smentendo nettamente ogni ipotesi di compromesso o patto col governatore di Puglia: “Questa roba non si può sentire. Io non parlo con Emiliano da quando lo cacciai dal mio ufficio al Ministero. Considero Emiliano il peggior governatore di regione in Italia. Se non vi piace un candidato scrivetelo, ma palle del genere anche no”. “Si arricchisce il curriculum di Massimo Cassano, al secolo direttore generale di Arpal e provvidenziale autore di coincidenze assunzionali. Amico di Emiliano e emblema del suo sistema di potere, spalleggiato anche dal centrodestra contro la nostra legge per la sua decadenza e candidato di Azione nel Terzo polo. Uno e trino” attacca Fabiano Amati, consigliere regionale del Pd, presidente della commissione Bilancio, e protagonista anche della battaglia contro le candidature dei Dem in Puglia. Proprio oggi, infatti, Amati, insieme ad un altro consigliere regionale pugliese, Ruggero Mennea, ha annunciato che dopo il ricorso presentato alla commissione di garanzia del partito, nè presenterà un altro alla commissione elettorale per cercare di far cambiare liste che lo stesso Amati ha definito “invotabili”.