Ieri pomeriggio personale del Commissariato di Mesagne ha sottoposto agli arresti domiciliari il 44enne mesagnese R.G., quale misura di inasprimento del provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima da cui era gravato, a seguito della remissione in libertà di cui aveva beneficiato giorni addietro.
R.G., infatti, lo scorso 10 novembre veniva sottoposto a fermo d’indiziato di delitto da personale del Commissariato della città messapica, in quanto a suo carico erano emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati previsti dalla nuova normativa rientrante nel c.d. “codice rosso”. Le indagini avevano delineato un quadro di responsabilità molto consistente, tanto da determinare il p.m. delegato ad emettere il provvedimento di fermo d’indiziato di delitto.
A seguito dell’udienza di convalida della misura, udienza tenutasi il 12 Novembre, R.G. aveva avuto come unica prescrizione quella del divieto di comunicazione in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo e il divieto di avvicinamento alla vittima, misura che aveva consentito la ripresa delle normali attività all’uomo.
In realtà la vittima riferiva al personale del Commissariato di essere stata nuovamente avvicinata, sia fisicamente che con tentativi di telefonate dalla nuova utenza che nel frattempo l’uomo aveva attivato a causa del sequestro del cellulare, quale oggetto afferente ai reati di cui è ritenuto responsabile.
Il racconto della vittima, formalizzato a distanza di pochi giorni dalla remissione in libertà, trovava evidenti riscontri, per cui gli agenti del Commissariato riportavano sollecitamente i nuovi eventi all’A.G.. che emetteva il provvedimento di arresto dell’uomo, eseguito ieri stesso.
Nella serata di ieri il personale della Volante del Commissariato di Mesagne fermava un giovane di 22 anni nato e residente nella cittadina, alla guida dell’auto di proprietà del genitore. Al controllo gli agenti notavano sul tunnel del cambio un attrezzo utilizzato abitualmente per spezzare droghe tipo marijuana; poco distante sostanza stupefacente per un peso complessivo di 3,98 grammi. L’autovettura, accuratamente controllata dagli agenti, era poi impregnata del tipico odore di tale sostanza. Droga e attrezzo venivano sottoposti a sequestro e la patente di guida del giovane contestualmente ritirata, ricorrendone i presupposti di legge. L’autovettura veniva affidata al genitore del ragazzo nel frattempo invitato sul posto per rientrare in possesso del mezzo.
A carico del giovane le sanzioni previste dalla normativa sugli stupefacenti e per le violazioni previste dal codice della strada.