“DIETA, ATTIVITA’ FISICA E SOSTEGNO CONTRO L’OBESITA'”

L'intervento di Annita Lavecchia, Chinesiologo dello Sport e Posturologo

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Annita Lavecchia, Chinesiologo dello Sport e Posturologo, sulla recente Giornata Mondiale dell’Obesità che si è svolta il 4 marzo.

Si è svolta la Giornata Mondiale dell’Obesità, volta a sensibilizzare sull’epidemia globale, promuovendo prevenzione, trattamento e consapevolezza sui rischi per la salute. È un’occasione per educare sulle cause, incoraggiare stili di vita sani e promuovere politiche preventive. È fondamentale riflettere sull’importanza di dieta equilibrata, attività fisica e sostegno sociale per affrontare questa sfida.
L’importanza dell’attività fisica sin dall’adolescenza è prioritaria per prevenire future patologie. L’introduzione di laureati in scienze motorie nelle scuole primarie è di fondamentale importanza per promuovere un’educazione motoria precoce e uno stile di vita sano. L’attività fisica sin dai primi anni consente ai giovani di sviluppare abitudini attive sin da piccoli, riducendo il rischio di malattie legate alla sedentarietà. Gli insegnanti Laureati di scienze motorie giocano un ruolo chiave nell’incoraggiare l’attività fisica, migliorando la salute generale e il benessere dei bambini. Investire in questo campo è investire nel futuro della salute pubblica.
Si sottolinea come coinvolgere i bambini in movimento non solo favorisca il benessere fisico, ma anche lo sviluppo di competenze relazionali e cognitive. Il Ministero della Salute sottolinea la necessità di fare più attività fisica a scuola per raggiungere i livelli ottimali raccomandati dall’OMS. Si propone una ridefinizione degli spazi e dei tempi scolastici per favorire il movimento, oltre ad un migliore utilizzo delle ore di Educazione Fisica curricolari, che potrebbero portare a significativi miglioramenti nelle capacità motorie e negli stili di vita dei bambini.
Pertanto è importante garantire spazi e ambienti idonei per l’educazione alla salute nelle scuole. Ben venga anche l’aula come luogo di movimento, con programmi mirati di attività fisica integrata nelle lezioni.
Numerosi studi evidenziano che brevi pause di attività fisica durante le lezioni possono avere effetti positivi sul comportamento e sulla concentrazione degli studenti e che partecipare ad attività fisica prima delle lezioni migliori il comportamento in classe e i risultati d’apprendimento.
Svolgere attività fisica in classe è un’opzione efficace e a basso costo.
E ritengo che quando un’insegnante si lascia provocare e mettere in discussione dalla realtà, allora si senta anche “convocato”, ovvero responsabile a rispondere attivamente al bisogno dell’altro, con premura e sollecitudine.
Ben vengano le sane provocazioni
Annita LavecchiaPrimopiano