Il caso del delegato sindacale Fiom Cgil di ArcelorMittal, siderurgico di Taranto, sospeso dall’azienda perché, secondo il sindacato, ha denunciato carenze di sicurezza, approda alla Camera col deputato Federico Fornaro, capogruppo di Leu, che si rivolge alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.
“Negli ultimi 15 giorni presso l’ex Ilva di Taranto – dichiara Fornaro – sono state inviate all’indirizzo di alcuni lavoratori contestazioni disciplinari con preavviso di licenziamento. Tra questi lavoratori c’è il delegato sindacale della Fiom Cgil, Giuseppe D’Ambrosio”.
“Secondo ArcelorMittal, questi lavoratori sono stati sospesi perché hanno provocato problemi di sicurezza, mentre secondo i sindacati si tratta di dipendenti che hanno presentato denunce e segnalato irregolarità proprio per quel che riguarda le misure di sicurezza sul luogo di lavoro”, riferisce il parlamentare. “Lo stato degli impianti del siderurgico dell’ex Ilva di Taranto è ormai al collasso e la mancanza di programmazione di interventi di manutenzione ordinaria sta determinando seri rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. I rappresentanti dei lavoratori hanno il compito di segnalare questi problemi per garantire la sicurezza di tutti i dipendenti”.
“ArcelorMittal sembra non avere alcuna intenzione di investire su Taranto”, osserva Fornaro. “Lo stato di abbandono della fabbrica, l’utilizzo massiccio della cassa integrazione e i mancati investimenti promessi non fanno che incrementare la preoccupazione dei lavoratori per il loro futuro. A questo – sostiene ancora il capogruppo di Leu alla Camera – si aggiunge il clima di tensione che si respira nella fabbrica e la paura che chi denuncia gravi condizioni di sicurezza sugli impianti rischi la sospensione e, consecutivamente, il licenziamento”.
Fornaro chiede, infine, a Catalfo “quali iniziative di competenza intenda adottare in relazione all’eventuale comportamento antisindacale dell’azienda”. (AGI)