DE SANTIS: “LE MINACCE? NON MI DIMETTERO’ MAI”

"Sarò solo io a decidere il momento in cui lasciare Taranto"

Si presenta in conferenza stampa Vincenzo De Santis in seguito alle minacce subite nella serata di ieri. Il ds ionico commenta l’accaduto: “E’ un gesto vile che va al di là della semplice bravata e che, viceversa, ha delle fondamenta ben precise: probabilmente c’è qualcosa di premeditato e il vero obiettivo è quello di isolare il presidente Giove, considerando che qualche mese fa oggetto di una contestazione simile è stato l’ex dg MontellaSono rimasto scosso, ma vado avanti: non ho mai pensato, neppure per un solo momento, di rassegnare le mie dimissioni, anzi, andrò via soltanto se a deciderlo dovesse essere la società”.

PREMEDITAZIONE. Sono a Taranto da soltanto due mesi e, nonostante gli errori commessi, non credo di meritarmi una contestazione del genere: la denuncia non c’è ancora stata, mentre ho avuto già un colloquio con le forze dell’ordine, nelle quali confido affinchè i protagonisti di questo gesto vigliacco vengano consegnati alla giustizia. Episodi simili, purtroppo, screditano la città di Taranto e la parte buona della stessa: in queste condizioni sarà difficile convincere in futuro giocatori, allenatori o altre figure a sposare il progetto-calcistico. Ci tengo, però, a ringraziare chi mi ha mostrato vicinanza”.

FUTURO SOCIETARIO. “Lo ripeto così come feci già qualche tempo fa: se qualcuno è interessato al Taranto si faccia avanti. Ho sentito il presidente Giove che, oggettivamente, inizia ad essere abbastanza stanco di questa situazione venutasi a creare: la società non è ufficialmente in vendita, ma per il bene della squadra lo stesso Giove è disposto a farsi da parte, a patto che giunga un imprenditore serio e solvibile. Ora bisogna capire quali sono le intenzioni della società: la programmazione di cui si è parlato nel momento del mio arrivo è attualmente in standby perchè il futuro, dopo gli ultimi avvenimenti, potrebbe imboccare strade differenti. Ho bisogno di certezze e ne parlerò con il presidente”. 

POST-FOGGIA. “E’ stata una partita che ha lasciato un profondo rammarico in tutti quanti noi: si può anche perdere, ma non dopo una prestazione così brutta. Il rammarico aumenta perché, dopo la gara di Sorrento, sembravamo essere sulla strada giusta. Bisogna tirare fuori la personalità: mancano 11 partite e, disputando gare come quelle contro il Foggia, rischiamo di diventare ridicoli agli occhi degli altri. Il gruppo è demoralizzato, ma è evidente che ci sono dei limiti. Il minimo sindacale, al momento, è il raggiungimento dei playoff”. (Vito Di Noi/Tuttocalciopuglia)

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