CRISI PORTO, L’ALLARME DEI CASARTIGIANI

DOPO LE NOTIZIE SULL'AUMENTO DEI COSTI DEI DRAGAGGI

Casartigiani Taranto apprende dalla stampa, con molta amarezza, dei lavori non effettuati correttamente rispetto al progetto approvato, sul primo lotto della cassa di colmata funzionale all’ampliamento del V Sporgente del Porto di Taranto e al dragaggio di 2,3 milioni di metri cubi di sedimenti, in area molo Polisettoriale.

Secondo il sindacato datoriale degli artigiani tarantini, è grave che, dopo anni di investimenti e lavori in corso, le opere non vengano eseguite a regola d’arte. Pertanto, Casartigiani Taranto si domanda per quale motivo chi avrebbe dovuto vigilare, tra i funzionari dell’Autorità Portuale e il direttore dei lavori, sembrerebbe non averlo fatto. Motivo per cui Casartigiani Taranto pretende, carte alla mano, che la verità venga chiarita una volta per tutte, dato che quest’anno il Porto di Taranto ha registrato il record negativo nella movimentazione delle merci, a causa della profonda crisi attraversata dal siderurgico ex Ilva.

A tal proposito, il rappresentante degli autotrasportatori Giacinto Fallone, che ha sempre dichiarato puntualmente e a gran voce quanto la situazione al porto di Taranto fosse delicata e complessa, afferma: «Per quanto tempo – ha detto – ancora, dovremmo assistere a queste impietose vicende? Per quanto tempo, ancora, la professionalità e il lavoro degli operatori portuali, degli spedizionieri, delle agenzie marittime e degli autotrasportatori dovrà essere messo in discussione? È naturale che, in mancanza di lavoro, si è costretti a emigrare altrove, perché l’unica speranza è sopravvivere».

Conclude Fallone: «Taranto si sta impoverendo, perché quei pochi investimenti che erano stati resi possibili fanno fatica a svilupparsi. I numeri, circa la movimentazione delle merci, sono inequivocabili e parlano chiaro: sembrerebbe non esserci futuro per questa città».

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