CRISI ALBINI, INTERVIENE IL PD

"VA TROVATA UNA SOLUZIONE" DICONO CHIANESE, MAZZARANO E ROGANTE
“Va senza dubbio ricercata una soluzione per la vertenza sindacale relativa ai circa 100 lavoratori della Tessitura di Mottola che da un giorno all’altro si trovano in una situazione di totale incertezza”. Il commissario provinciale del Pd Giovanni Chianese invita a lavorare affinché si intervenga subito ed efficacemente, alla luce dell’annuncio della liquidazione in atto, fatto dal Gruppo Albini.
“Il territorio non può permettersi un’altra emorragia occupazionale in un periodo di estrema difficoltà. Si lavori insieme intanto per responsabilizzare l’azienda e poi per individuare la strada migliore verso il superamento di questa vicenda sindacale e produttiva”.
“La drammatica notizia della chiusura dell’azienda Albini di Mottola non può lasciarci indifferenti”. Tempestivo anche l’intervento di Leopoldo Rogante, componente della Assemblea nazionale del Pd ed in rappresentanza del Circolo di Mottola. “Di fronte ad una crisi accentuata dalla pandemia in corso, non è accettabile che come al solito il prezzo più alto venga pagato sempre dal Sud e dalle centinaia di famiglie dei lavoratori del settore tessile. Il Pd di Mottola esprime la propria solidarietà a tutti i dipendenti e sollecita la convocazione di Consigli Comunali monotematici, a partire proprio da Mottola per arrivare a quelli limitrofi. L’obiettivo è trovare soluzioni idonee e che diano certezze di stabilità a tutti i lavoratori, con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti politici del territorio e delle istituzioni regionali competenti”.
“L’Albini è tenuta a dare risposte ai lavoratori e al territorio”. Anche il Consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano interviene sulla vertenza Albini a poche ore dall’annuncio della messa in liquidazione della Tessitura di Mottola e stigmatizza l’atteggiamento dell’azienda.
“Sono un centinaio i lavoratori preoccupati per la loro sorte occupazionale a causa di quello che non è altro che un film già visto. In passato con la Miroglio, oggi con Albini. Mi riferisco alla cattiva abitudine delle imprese di insediarsi sul nostro territorio, usufruendo di benefici, in termini di finanziamenti o sgravi fiscali, per poi chiudere gli opifici e aprirne all’estero, dove evidentemente in questo momento è più conveniente produrre. Il gruppo Albini ha avviato lo stabilimento a Mottola nel 2000 proprio grazie a risorse pubbliche e oggi, dopo averle utilizzate, decide di bloccare l’attività, lasciando dietro di sé una situazione di assoluta precarietà”.
“Questo fenomeno va fronteggiato e arginato per mettere al sicuro i posti di lavoro e non generare, attraverso un altro pericoloso precedente, l’idea che quella jonica è una terra di conquista, da sfruttare e lasciare, senza alcuna assunzione di responsabilità”.
“Per questo – conclude Mazzarano – va assolutamente aperto un tavolo di discussione, con il coinvolgimento dei rappresentanti sindacali, al fine di trovare una soluzione all’ennesima vertenza aperta in terra jonica”.

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