COVID-19: COME AVVIENE IL TAMPONE A CASA

Le precisazioni di Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione Asl Taranto

Nell’ambito delle attività di sorveglianza sanitaria relative all’emergenza epidemiologica in corso, il Dipartimento di Prevenzione di Asl Taranto ha messo in atto diverse procedure per effettuare il tampone naso-faringeo ai soggetti che dimorano presso le proprie residenze, non ricoverati in presidio ospedaliero perché asintomatici o paucisintomatici.

Il dr. Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione Asl Taranto, illustra le tipologie di tampone effettuate quotidianamente su tutto il territorio della provincia, in ambiente diverso da quello ospedaliero. Il tampone domiciliare è riservato ai soggetti già sottoposti a isolamento fiduciario obbligatorio – perché positivi – e ai casi fortemente sospetti per rischio di contagio contratto.  Ogni giorno, equipe composte da un tecnico della prevenzione e due infermiere del Dipartimento si spostano tra Taranto e provincia per effettuare i tamponi domiciliari, secondo le liste predisposte dalla struttura: i tamponi sono eseguiti secondo le procedure di sicurezza definite dal Ministero della Salute, sia per quanto concerne la vestizione dell’operatore sia per la conservazione del tampone effettuato.

I protocolli di sicurezza prevedono almeno due operatori nella fase di vestizione, uno completamente munito di tutti i DPI, deputato ad entrare nell’abitazione del soggetto per effettuare il tampone, e il secondo deputato sia al controllo della sterilità delle operazioni di vestizione/svestizione sia alla conservazione del tampone prelevato, conservato in apposito contenitore con ghiaccio secco per il trasporto.

Tutti i DPI dismessi sono isolati in apposito box e smaltiti come rifiuti speciali. L’intera operazione di vestizione si svolge sul pianerottolo del domicilio del soggetto: nel complesso, un’operazione domiciliare richiede una media di 30 minuti affinché tutto si svolga in assoluta sicurezza per gli operatori e per l’assistito.

Diversa è invece la rilevazione dei tamponi in auto effettuata nella tensostruttura allestita presso il PTA di Massafra. Qui sono invitati a fare il tampone i sospetti covid asintomatici individuati dal Dipartimento, i positivi già accertati asintomatici per i quali è giunto il tempo di verificare la negativizzazione, tutto il personale sanitario del San Pio di Castellaneta per il quale è obbligatoria  la certificazione di idoneità al servizio prima di rientrare operativamente a lavoro. Contattati previamente dal Dipartimento, i cittadini ricevono un’autorizzazione specifica che consente loro lo spostamento da casa alla tenda, rigorosamente in auto e muniti di guanti e mascherina. Il tampone e le operazioni di registrazione si svolgono in tenda, direttamente in auto con finestrino abbassato. Con una media di 50/60 tamponi giornalieri, si è registrato un forte risparmio sui tempi e sull’uso di DPI da parte dei sanitari, non soggetti a vestizione/svestizione completa come per il tampone domiciliare.

Inoltre, in accordo con la direzione strategica ASL Taranto e in collaborazione con il laboratorio analisi, il Dipartimento sta effettuando anche uno studio di “sieroprevalenza”. Nello specifico, 100 operatori dell’ospedale di Castellaneta– 25 medici, 25 OSS e 50 infermieri – oltre al tampone, sono sottoposti anche al prelievo di anticorpi, per analizzare e studiare un’eventuale correlazione tra la presenza di anticorpi e la positività/negatività del tampone. “Questa fase di emergenza, gestita molto bene dalla nostra ASL, ci permetterà di studiare meglio il fenomeno covid dato che le notizie relative a questo virus sconosciuto non sono certe” – dichiara il dr. Conversano – “È bene che tutte le strutture sanitarie, come stiamo facendo anche noi nel nostro piccolo e nel nostro ambito, possano contribuire ad una conoscenza sempre maggiore di questo virus e di come si comporta nel DNA”.

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