Con l’approvazione in consiglio comunale, il progetto “Verde Amico” diventa esecutivo: 145 famiglie avranno certezza di reddito per più di un anno, svolgendo attività di alto valore ambientale alle dipendenze della partecipata del Comune di Taranto Infrataras.
Il percorso, partito ad aprile 2017 con la sottoscrizione dell’accordo tra Commissario Straordinario alle Bonifiche, Regione e Comune per la realizzazione di piccole opere di recupero ambientale, utilizzando i lavoratori della già fallita società “Taranto Isola Verde”, partecipata della Provincia, ha segnato una tappa fondamentale. Il progetto esecutivo approvato dal consiglio, infatti, consentirà l’assunzione a tempo determinato dei 145 lavoratori per 15 mesi da parte di Infrataras, 3 dei quali impiegati in attività di formazione.
«Questo risultato è frutto del capillare lavoro svolto dal tavolo tecnico istituito a valle dell’accordo firmato ad aprile 2017 – le parole del sindaco Rinaldo Melucci –, ma soprattutto di quanto compiuto negli ultimi mesi contestualmente alla firma dell’atto d’intesa dello scorso maggio. Un’attività sinergica che ha consentito di individuare il miglior percorso di salvaguardia per questi lavoratori, impiegandoli in attività qualificanti per loro e per l’intera comunità». Attingendo ai fondi previsti dalla legge 20/2015, il Commissario Straordinario alle Bonifiche ha intercettato circa 4 milioni di euro da destinare a queste attività, cui si è aggiunto il cofinanziamento di Regione e Comune. «Abbiamo garantito 1,4 milioni di euro per coprire la quota relativa al programma regionale di formazione dei dipendenti – ha aggiunto il primo cittadino – e oggi possiamo affermare di aver avviato il primo progetto in Italia per il reimpiego in attività di “bonifica leggera” di lavoratori rimasti senza occupazione».
Con l’assunzione dei lavoratori (passati dagli iniziali 120 a 145, proprio per garantire una platea maggiore pur riducendo le ore di lavoro), Infrataras entrerà nel pieno delle attività previste dal progetto esecutivo, impiegando i lavoratori secondo la griglia delle mansioni riveniente dal bando che la società ha recentemente concluso. Attività, evidentemente, che avranno un impatto sostanziale anche sulla percezione del decoro nel territorio comunale: «Poter dare un segnale di questo genere – ha commentato l’assessore a Lavori Pubblici e Innovazione Massimiliano Motolese, coordinatore del “Tavolo del decoro” –, ricollocando lavoratori di una società fallita, ci fa capire come gli strumenti a nostra disposizione per la riconversione fisica e morale del territorio siano già in nostro possesso. Dobbiamo solo essere razionali e capaci di sfruttare le opportunità a nostra disposizione».