Questo il testo integrale firmato dal coordinatore cittadino Antonio Biella:
L’anomalia consiste nella irrituale e antipolitica azione intrapresa dal sindaco pd Rinaldo Melucci il quale, alla ricerca spasmodica di una qualsiasi soluzione alla crisi della sua maggioranza, ha aperto consultazioni non con le forze politiche ma con i singoli consiglieri coinvolgendo persone che, in origine, hanno fatto parte dello schieramento avverso. Persone che, a quanto è dato di sapere, non hanno disdegnato di farsi coinvolgere.
Su questo punto, il Coordinamento cittadino di FI intende rendere chiara la propria posizione in ordine a tre soggetti di questa vicenda.
Il sindaco Melucci appare, sin dall’inizio del suo mandato, inadatto a dare alla città l’auspicata svolta promessa in campagna elettorale per voltare pagina dopo l’esperienza fallimentare di dieci anni di amministrazione di sinistra col sindaco Stefàno. Prima c’è stata la stagione della sudditanza verso il governatore regionale Emiliano giunta sino alla vergognosa assunzione di assessori provenienti dal capoluogo regionale e non solo. Ora assistiamo a un valzer di poltrone con assessori licenziati e deleghe liberate da usare come esca per “pescare” nuovi pezzi di maggioranza. Un’azione politicamente volgare in quanto rivolta alle singole persone evitando di tentare di coinvolgere i partiti e i gruppi.
In questa “pesca miracolosa” vediamo coinvolti – a titolo personale – due consiglieri eletti con i voti dello schieramento opposto a quello di Melucci: l’ex candidata sindaco dello schieramento di centrodestra, Stefania Baldassari, e il consigliere Mimmo Ciraci del gruppo di Forza Italia.
Alla prima abbiamo da dire solo un paio di cose: che i 27mila voti ricevuti nove mesi fa non sono un patrimonio personale ma di tutti i partiti e le liste di centrodestra uniti in un progetto e in un programma comune alternativo a quello del centrosinistra di Melucci; e che il da lei ventilato “laboratorio politico” è un’antica espressione della peggiore Prima Repubblica coniata sin dagli anni Settanta per giustificare “mostri politici”.
Al nostro consigliere Ciraci, che va a consultarsi col sindaco senza avvertire né il suo capogruppo, né il coordinatore cittadino, né quello provinciale, diciamo che speriamo di non dovergli augurare buona fortuna visto che ha ormai deteriorato i rapporti di rispetto e di fiducia alla base di ogni rapporto umano prima che politico.