COMMERCIO AL CAPOLINEA. GIANGRANDE: IL NOSTRO TEMPO E’ SCADUTO

Grido d'allarme di una categoria ormai allo stremo. Sos al Prefetto

“Il tempo della attesa è scaduto. Gli imprenditori  non ce la fanno più, le attività del Terziario sono ormai al  coma profondo.  La proroga della chiusura al 18 maggio per vari settori ed a giugno  per ristorazione e bar ha ucciso anche quell’ultimo  residuo di energie di  chi sperava di poter tentare la ripartenza ai primi di maggio e recuperare almeno in minima parte le settimane di lockdown  delle attività. Ora la gente è disperata, e noi che abbiamo la rappresentanza delle categorie ed ascoltiamo ogni giorno dalle voci dei nostri imprenditori il racconto di chi non ce la fa più,  siamo molto preoccupati per la tenuta sociale del  territorio”

Leonardo Giangrande, presidente provinciale di Confcommercio Taranto, lancia un accorato appello al prefetto di Taranto, Demetrio  Martino, dopo una serata – subito dopo la conferenza stampa tv del premier Conte-  di telefonate e messaggi proseguiti sino a notte fonda e ripresi già stamane  alle prime luci del giorno, da parte di  commercianti, piccoli imprenditori, ma anche   titolari di imprese con bilanci a più zeri. Non fa differenza, l’ansia, la disperazione in alcuni casi, la rabbia è tanta ed incontenibile. Piccoli e grandi imprese, un solo grido, una sola voce, una sola richiesta di ‘AIUTO’.

Ho perso affetti, ho visto mio padre andare via da casa e non tornare più, ho rinunciato persino  ad accompagnarlo  nel suo ultimo viaggio, ora mi viene tolta pure la speranza di poter ritornare nella mia  azienda che con tanti sacrifici  porto avanti da 20 anni , e di rimboccarmi le maniche assieme ai miei 5 dipendenti e con loro lavorare per far mangiare i nostri figli. Presidente io sono disperato, sto pensando di farla finita.

“ Ecco  una  frase di disperazione profonda, che – dichiara Giangrande- ho deciso di rendere pubblica per la sua gravità e perché condensa tutto il carico di delusione, di amarezza e dolore che tanti imprenditori stanno vivendo in queste ore.  In qualità di presidente di una organizzazione di categoria che rappresenta migliaia di imprese e che contribuisce notevolmente al Pil del territorio provinciale, sento il dovere di avvertire chi ha responsabilità istituzionali, in prima istanza il Prefetto e a seguire  i Sindaci del comune capoluogo e degli altri comuni, che siamo in una situazione delicata che potrebbe sfuggire al controllo creando disagi all’ordine pubblico. Chiediamo che il Prefetto voglia al più presto convocarci  per definire assieme un percorso di confronto con i Sindaci ai quali avanzeremo la richiesta di adottare   misure adeguate a far fronte alla gravità della situazione delineatasi con l’ultimo decreto del Governo ( come ad esempio l’utilizzo del suolo pubblico, a costo zero, per consentire il distanziamento negli spazi estivi  per ristoranti e bar). Proporremo che si chieda al Governo di sostenere i  Comuni con maggiori risorse affinché si decida, almeno sino a 31 gennaio 2021,  l’azzeramento dei tributi locali e perché si programmino indennizzi per tutte le imprese danneggiate dalla emergenza sanitaria.

Contestualmente al  Governo regionale proponiamo di costituire una cabina di regia per programmare, con il coinvolgimento delle rappresentanze delle imprese,  una  ripartenza   che tenga conto delle reali necessità del territorio. Al Governo regionale chiediamo inoltre  particolare attenzione   per l’area di Taranto che non aveva ancora iniziato il percorso di rinascita causato dalla crisi industriale, e di battersi nelle sedi competenti accanto al sindaco di Taranto affinché non un solo euro del CIS venga sottratto al nostro territorio che già prima della pandemia viveva una sua tragica emergenza dovuta all’inquinamento industriale.

La crisi che come uno tsunami si è abbattuta sul nostro Paese, per  Taranto ed il territorio provinciale è qualcosa di indefinibile per la sua gravità economica e sociale. Se si uccide la speranza avremo perso su tutti i fronti”.

Primopiano