Quattro denunce sono state fatte dal sindacato Usb contro ArcelorMittal e spedite alla stessa azienda, all’Inps, allo Spesal (il servizio Asl per la sicurezza sul lavoro) e all’Ispettorato territoriale del Lavoro. Riguardano l’uso della cassa integrazione Covid (attualmente in corso per oltre 3mila unità), l’organizzazione del lavoro e la mancanza di sicurezza nel siderurgico. In particolare, si segnala che al reparto Produzione lamiere 2 il personale addetto al pronto intervento viene coinvolto anche nell’attività programmata e questo, per Usb, “non solo è in netto contrasto con le procedure aziendali e il contratto di lavoro, ma mette in serie difficoltà l’operato e la gestione del pronto intervento”. Nel reparto Sistemi informatici aziendali, Usb segnala invece che un gruppo di lavoratori sono “sottoposti a molta più cassa integrazione rispetto ad altri colleghi a parità di mansione” è un problema di uso della cig Covid viene posto anche da Usb per l’officina meccanica di carpenteria. Qui il sindacato dichiara che “da più giorni i responsabili di reparto attingono ad ore di straordinario nonostante l’ingente numero di lavoratori collocati in cassa integrazione ordinaria”.
Per Usb, tale situazione col Covid “non ha nulla a che fare ed inoltre chiediamo di essere messi a conoscenza dei reali numeri dei cassintegrati dell’area per far sì che non ci siano discriminazioni tra i dipendenti”. Ultima denuncia Usb riguarda la doccia numero 4 nell’area cokeria, è la doccia usata per il raffreddamento del coke, “che versa in condizioni disastrose in quanto risulta completamente usurata e divelta”. Una situazione che Usb imputa a “scarsa manutenzione” da parte di ArcelorMittal “e che potrebbe creare scenari pericolosi per la mancanza di sicurezza come peraltro è già accaduto con la caduta di materiale dall’alto”. Usb chiede infine in modo celere gli “interventi necessari per evitare episodi che possano mettere in pericolo i lavoratori che operano nei pressi della doccia 4” dell’area cokeria e si riservano di rivolgersi agli enti “preposti in materia”.