Con 5.956.627 milioni di ore di cassa integrazione straordinaria erogate da Inps nel periodo gennaio-agosto 2020, l’area di Taranto guida la classifica della Puglia per quanto riguarda questo specifico ammortizzatore sociale. In questo dato si sommano molte crisi, alcune anche di lunga durata, e non tanto la vicenda di ArcelorMittal, ex Ilva, che ha utilizzato sino a marzo scorso la cassa ordinaria (cominciata già a luglio 2019) e poi la cassa con causale Covid, tuttora in corso. Per Taranto, il dato di cig straordinaria dei primi otto mesi dell’anno è in flessione rispetto all’analogo periodo del 2019,quando nel Tarantino furono autorizzate oltre 6,928 milioni di ore, a Bari 1,792 milioni di ore e a Brindisi – terza in classifica – 567.231 ore.(AGI)
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Anche un anno fa, tuttavia, Taranto era in testa e questo resta un dato significativo e indicativo della crisi. Lo si desume da una ricerca fatta da Uil Taranto. Per la cassa integrazione ordinaria, invece, al primo posto nei primi otto mesi di quest’anno, vi è Bari con 25,098 milioni di ore ma Taranto segue con 14,474 milioni di ore. In terza posizione c’è l’area di Lecce con 11,672 milioni di ore di cig ordinaria mentre Brindisi è a 4,637 milioni di ore e Foggia a 4,875 milioni di ore. Tutte le aree pugliesi, rispetto al periodo gennaio-agosto 2019, hanno fatto un balzo in avanti impressionante. Nel 2019 l’area di Bari era infatti per la cig ordinaria a 1,303 milioni di ore, Taranto a 424.842 ore, quindi molto sotto il milione di ore, e Lecce a 603.792. Completano, per l’ordinaria di un anno fa, Brindisi con 297.937 ore e Foggia con 445.570 ore. Mettendo insieme le diverse tipologie di cassa integrazione, ordinaria, straordinaria e in deroga, il primato pugliese spetta alla provincia di Bari con 36.953.788 ore di cassa erogate complessivamente, segue Taranto con 23.550.619,Lecce con 16.457.679, Foggia con 7.988.929 e Brindisi con 7.645.132 ore. La Uil avverte che si tratta di un dato grezzo in quanto al netto dei fondi di integrazione salariale gestiti da Inps, Fis ed altri, dei due fondi alternativi, artigianato e somministrazione, e soprattutto delle ore di cig con causale Covid. Molto alto anche il ricorso alla cassa integrazione in deroga, con Bari con 10.245.667 ore. Qui però il secondo posto non è occupato da Taranto ma da Lecce con 4.631.908 ore mentre Taranto viene subito dopo con 3.119.826 ore. Foggia ne ha invece totalizzate, di ore di cassa integrazione in deroga, 3.108.784 e Brindisi 2.518.745.
In termini totali, l’uso di ore di cassa integrazione in Puglia, mettendo insieme i diversi strumenti, è più che triplicato facendo il paragone tra gennaio-agosto 2019 e l’analogo periodo del 2020. L’area di Bari è infatti passata da 3,503 milioni a 36,953 milioni di ore, Brindisi da 865.168 a 7,645 milioni, Foggia da 798.407 a 7,988 milioni, Lecce da 922.152 a 16,457 milioni e infine Taranto da 7,353 milioni a 23,550 milioni di ore. Numeri alti, ma non ai livelli del 2020,si trovano – spiega la ricerca di Uil Taranto – nel 2010, classificato come anno della precedente grande crisi. Nello stesso periodo gennaio-agosto del 2010, l’area di Bari registró un volume totale di ore di cassa integrazione di 20,786 milioni, Brindisi di 2,454 milioni, Foggia di 2,766 milioni, Lecce di 6,960 milioni e Taranto di 19,134 milioni. Il primato pugliese della cassa integrazione straordinaria, che è quella a cui si ricorre per le crisi più profonde o per ristrutturazione dell’impresa,l’area di Taranto se lo porta dietro da dieci anni. La ricerca Uil ci dice infatti che anche nel periodo gennaio-agosto 2010 Taranto ebbe un vero e proprio boom di cassa straordinaria, non paragonabile ai due periodi analoghi del 2019 e del 2020. Allora furono infatti erogate 12.782.639 ore di cig straordinaria contro i 7.516.793 della provincia di Bari e i 2.655.395 di Lecce mentre significativamente sotto il milione di ore sono sia Foggia che Brindisi. (AGI)