CARCERE TARANTO, DETENUTO RUBA LE CHIAVI E APRE LE CELLE

L'EPISODIO DENUNCIATO DALL'OSAPP PER FORTUNA NON HA AVUTO CONSEGUENZE

TARANTO- Riceviamo e pubblichiamo una nota del vicesegretario regionale Osapp (organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria) Angelo Sciabica relativa al focolaio di Covid-19 scoppiato nel carcere di Taranto. Il vicesegretario denuncia, inoltre, un episodio che si è verificato nella serata di ieri, 3 gennaio, quando un detenuto ha rubato le chiavi e ha aperto alcune celle, liberando altri uomini e permettendogli di entrare in contatto gli uni con gli altri. La richiesta che avanza Angelo Sciabica è relativa all’impiego di più personale di sicurezza all’interno del carcere di Taranto.

“L’ondata dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus Covid-19 che ha messo e sta mettendo a dura prova l’intero paese e in particolar modo la regione Puglia con un’escalation di contagi senza precedenti presso la struttura di Taranto interessata dall’ennesimo focolaio da Covid, presso la struttura si susseguono voci che danno, presumibilmente, da 25 a 30 detenuti positivi, in attesa di esito tampone disposti nei confronti di altri detenuti e del personale Polizia Penitenziaria.

Inevitabilmente riemergono i problemi organizzativi e igienico-sanitari che la pandemia aveva già messo a nudo nei mesi precedenti. In questo scenario, ogni giorno più preoccupante, non possono passare inosservate alla scrivente organizzazione sindacale le proteste che quotidianamente si sollevano dai poliziotti penitenziari Pugliesi in ordine alla mancata applicazione attuazione delle procedure di prevenzione e  degli screening sanitari finalizzati ad accertare eventuali positività al virus, dal quale si registrano penose anomalie tra le Asl territorialmente competenti per le inottemperanze in tema di relazione tra le Parti nella gestione dell’emergenza e gli effetti del Covid-19 presso le strutture penitenziarie, in particolare l’Asl di Taranto .

Nella serata, dopo l’evento posto in essere da un detenuto, presumibilmente con problemi psichiatrici, ha letteralmente sottratto le chiavi del reparto al poliziotto di servizio al Reparto C1 (precauzionali) e aperto alcune celle: l’evento ha destato forti preoccupazioni  tanto da richiamare personale libero dal servizio, la criticità è rientrata intorno alle ore 23 con il magistrale intervento degli uomini e donne della Polizia Penitenziaria tarantina coordinata dal comandante di reparto  dr.ssa Vetrano  che ha riportato la struttura e gli utenti in sicurezza, il collega interessato della gratuita violenza è stato accompagnato presso il nosocomio cittadino per le cure del caso, allo stato attuale risulta ancora sottoposto a cure a lui la nostra vicinanza e solidarietà.

Quanto rappresentato e tenuto conto della rapida crescita dei contagi, non può mancare  l’intensificare la sorveglianza sanitaria nei confronti di tutto il personale dipendente dell’amministrazione penitenziaria negli istituti e servizi della Regione attraverso un più ampio screening e un monitoraggio costante e sistematico dello stato di salute con l’effettuazione dei tamponi rino-faringei previsti dalla normativa vigente in materia sanitaria, la corretta distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e l’idonea sanificazione dei luoghi di lavoro come da direttive previste dall’Oms e dal dpcm in materia di attuazione dei protocolli per la prevenzione del contagio necessaria per combattere questo  nemico invisibile che serpeggia a ritmo estremamente pericoloso  nelle nostre carceri, e in tutte le strutture e servizi dell’amministrazione penitenziaria della Regione Puglia particolarmente a Taranto.

L’istituto tarantino sta attraversando un momento di drammatica criticità per sovraffollamento carenza organici, più volte rappresentato nelle varie articolazioni dell’amministrazione e senza che siano seguiti interventi anzi totale silenzio mentre la Polizia Penitenziaria continua a garantire standard di sicurezza nella totale disorganizzazione e mancanza attenzione della politica e di tutte le articolazioni dell’Amministrazione Penitenziaria.

Per l’ennesima volta vogliamo far arrivare al ministro della Giustizia Cartabia e al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi tutto il nostro motivato dissenso, per il mancato impegno assunto l’indomani della visita presso la C.C. S. Maria C.V.  che è stata teatro di eventi di particolare gravità, tuttora fonti di preoccupazione e di disagi per gli addetti del Corpo in ambito nazionale e non solo locale, senza tralasciare l’avvio di violente campagne di denigrazione, tuttora in atto in danno dell’intera Polizia Penitenziaria oltre alle facili “strumentalizzazioni”, ed averla abbandonata a sé stessa.

Il nostro plauso agli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio presso le strutture territoriali, particolarmente a Taranto , i quali con dedizione professionalità ed accortezza evitano, nonostante il gravissimo stato, maggiori e più gravi conseguenze non senza difficoltà, continuando a garantire uno standard di ordine di sicurezza che costituiscono condizione imprescindibile per il proficuo lavoro di tutti gli operatori penitenziari, anche in questi momenti di terrificante e straordinaria lotta , oltre alla criminalità, a questo nemico invisibile (Covid)”.

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