“È un giorno di festa perché Taranto non era abituata a questi palcoscenici. A Taranto avevano insegnato che non doveva aveva niente a che fare con la bellezza. Avevano insegnato che la bellezza era superflua, che qui si doveva badare ad altro, che bisognava produrre e che la bellezza era per altri”. Lo ha deto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, presentando oggi alla commissione esaminatrice del ministero dei Beni culturali la candidatura della città pugliese insieme ai comuni della Grecìa Salentina per il titolo di Capitale Italiana della Cultura per il 2022. Il sindaco, insieme ad alcuni assessori e a Roberto Casaluce per la Grecìa Salentina, si è collegato in audio/video col Mibact. Nelle parole del sindaco, un evidente riferimento alla situazione ambientale ed economica di Taranto e agli sforzi in campo per superare la stretta dipendenza dall’acciaio. “Siamo consapevoli che ciò che abbiamo sacrificato sull’altare del Pil, del mercato, del sistema Paese non lo recuperiamo – agiunge – siamo consapevoli che anche oggi dovessimo girare una chiavetta di un altoforno, ancora molti di noi, per i prossimi anni, dovrebbero confrontarsi con il tema della patologia e di ciò che ne consegue”. “Ciò che però vogliamo fare con il laboratorio del green deal – rileva Melucci, riferendosi all’inserimento di Taranto nel Recovery Plan – è dare una possibilità ai bambini, a quelli che non magati sono nati, e che meritano un futuro di pari diritto come quello dei bambini di qualunque altro territorio. Vogliamo togliere quell’ipoteca sul loro futuro. Io vi invito a cambiare la parola ‘clima’ con destino e vedrete che la cultura cambia il destino”. Il sindaco sottolinea che si è dovuto lavorare e lo si sta ancora facendo “per rimarginare le tante, troppe ferite della città” e che l’obiettivo è quello di “riportare il sorriso sui volti delle persone”. Citando lo scrittore Alessandro Leogrande, il sindaco dice: “Noi abbiamo 28 secoli di storia, di esperienze, siamo passati per il deserto del ‘900, abbiamo seminato per fare in modo che in quel deserto ci fossero frutti maturi per i bimbi che verranno e li stiamo intersecando con le cose nuove grazie alla cultura”. “Ecco perché – ha concluso – per noi è un giorno di festa e già essere di qui, discutere di questa storia, di quello che questa città ha attraversato e la direzione verso la quale sta andando, è già un grande motivo di orgoglio”. Il programma di Taranto e Grecìa Salentina comprende piu di 100 giornate dedicate al mare, oltre 20 tra festival, opere, mostre e stagioni per raccontare l’arte del passato, del presente e del futuro, 50 giorni dedicati alla cultura di impresa, 15 eventi di storia, focus tutti i giorni per riti, tradizioni ed enogastronomia, ma soprattutto un anno, il 2022, dedicato all’ambiente con due grandi eventi internazionali, uno dei qual sarà la tappa centrale del Festival italiano della sostenibilità promosso da Asvis, l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile. (AGI)