Qui di seguito una nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente MRS
«La Fondazione Tito Schipa diventi la “casa madre” delle bande da giro: è questa la mia proposta, ad integrazione del protocollo d’intesa del settembre 2019 che punta alla valorizzazione della tradizione delle bande musicali della nostra regione. Di questo si è parlato oggi in Commissione Cultura, su iniziativa del presidente Donato Metallo. È un argomento che mi sta particolarmente a cuore, perché le bande da giro rappresentano un importante presidio del patrimonio identitario di ogni comunità, che contribuisce a tenere viva la cultura popolare. In ogni comune, anche il più piccolo, la banda da giro è la colonna sonora della festa patronale.
In quest’ottica, dico no agli steccati fra musica popolare e musica colta: come ideatore e promotore della Fondazione Tito Schipa lavorerò perché diventi il luogo di aggregazione di tutte le espressioni musicali, la vera Casa della Musica regionale, abbracciando anche le bande da giro e i luoghi ad esse dedicati in ogni territorio, dai Monti Dauni al capo di Leuca.
Ho ascoltato i contributi dei sindaci intervenuti in commissione, e comprendo il desiderio di ciascuno di vedere valorizzata la propria specifica tradizione. La mia proposta di istituire nella Fondazione Tito Schipa un Museo delle bande da giro non nasce dall’intento di fagocitare ma di dar luce ad ogni esperienza bandistica territoriale, mettendo in rete le singole tradizioni e facendone un patrimonio interconnesso.
Con questo spirito costruttivo sono pronto a dare il mio contributo al testo di legge per la valorizzazione delle bande da giro che – come ha annunciato il presidente Metallo – sarà condiviso a breve in commissione, per dare al settore la regolamentazione necessaria auspicata oggi anche dal direttore del dipartimento Cultura, Aldo Patruno, sui binari della legge 6/2004 su cultura e spettacolo dal vivo in fase di revisione, e della norma regionale per la promozione del patrimonio immateriale voluta dall’ex assessore Massimo Bray e approvata a novembre scorso dal Consiglio regionale».