AZIENDA AGRICOLA A FUOCO CHIEDE RISARCIMENTO AD ENEL

E' SUCCESSO A LATERZA: PER ORA L'AZIENDA ELETTRICA HA DETTO NO. INTERVIENE LO STUDIO 3A

Uno sbalzo elettrico della rete di distribuzione della correntecomprovato dai pompierimanda a fuoco il loro deposito con tutto ciò che vi è contenuto, con danni per alcune decine di migliaia di euro, ma Enel declina ogni responsabilità. Da quasi quattro mesi un coltivatore diretto di Laterza (Taranto), che gestisce con i suoi familiari un’azienda agricola, si sta battendo assieme a Studio3A, che lo assiste, per essere risarcito delle rovinose conseguenze dell’incendio divampato nella sua proprietà lo scorso 22 settembre 2020 e che ha messo in ginocchio l’attività.

Verso le 23 l’agricoltore e i suoi familiari sentono uno “scoppio” ma fuori sta piovendo, c’è il temporale, e pensano tutti si tratti di un tuono. Poco dopo però, per scrupolo, escono a controllare ed è allora che si accorgono che sta bruciando il locale di circa trenta metri quadrati utilizzato come magazzino, parte di un complesso che comprende anche da un lato la stalla e dall’altro l’abitazione. Immediato l’allarme al 115 e al 112 e sul posto accorrono, oltre ai carabinieri di Laterza, anche e soprattutto – e in forze – i vigili del fuoco di Taranto, che riescono provvidenzialmente a circoscrivere e domare il rogo prima che si propaghi agli altri locali della masseria, salvando così anche i capi di bestiame: i residenti si erano già messi in salvo.

Nonostante il rapido intervento dei pompieri però l’incendio, consistente (per spegnerlo si è dovuto inizialmente utilizzare la cisterna a servizio della stalla data la tanta acqua resasi necessaria), ha praticamente distrutto il deposito e tutto ciò che vi era dentro. L’immobile per fortuna non ha lamentato danni strutturali, ma i lavori di ristrutturazione per renderlo di nuovo fruibile sono ingenti, tra intonaci, pavimenti e impianti da rifare. E poi ci sono le svariate derrate alimentari andate perdute e l’attrezzatura da riacquistare, a cominciare dai condizionatori utilizzati per mantenere in buono stato di conservazione i prodotti, per continuare con diversi arnesi usati per il lavoro. Un danno, come detto, di alcune decine di migliaia di euro.

Per essere assistiti i danneggiati, attraverso il consulente legale Luigi Cisonna, si sono quindi rivolti a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nella tutela dei diritti dei cittadini e nel risarcimento danni, compresi quelli da incendio, la quale, dopo averne stimato l’entità e quantificato la cifra per gli interventi di ripristino, ha presentato una “motivata” richiesta ad Enel Distribuzione.

“E’ apparso chiaro fin da subito – sostiene lo studio legale –  che il rogo si è sviluppato per cause legate all’erogazione dell’energia elettrica: il cavo della corrente è stato trovato a penzoloni e il contatore è andato a fuoco innescando l’incendio al resto del locale. Non si tratta di una mera supposizione da parte del proprietario: i vigili del fuoco, nel loro verbale, indicano come verosimile causa del sinistro un forte sbalzo elettrico nella rete di distribuzione, ipotesi supportata dal fatto che la linea di distribuzione esterna nei punti di connessione presentava tracce di sfiammate, e inoltre da una nostra valutazione effettuata al termine delle operazioni di spegnimento risulta confermato che l’incendio ha avuto origine proprio dove era situato il quadro elettrico”. Di più, un anno e mezzo prima alcune squadre tecniche dell’Enel avevano operato delle verifiche sui cavi della zona per appurarne la vetustà, annunciando che sarebbero stati sostituiti al più presto, sostituzione tuttavia mai avvenuta, e una settimana prima dell’evento il proprietario aveva chiamato l’Azienda segnalando proprio sbalzi di corrente che non consentivano il corretto funzionamento dei vari apparati aziendali.

Pur essendo stata prodotta la documentazione, e di fronte alla chiara evidenza dei fatti, – prosegue la nota – , E-Distribuzione ha incredibilmente risposto picche, non fornendo neppure le proprie coperture assicurative e asserendo che le cause dell’incendio non sarebbero di sua responsabilità, senza fornire ulteriori spiegazioni. Un rifiuto immotivato che peraltro sta mettendo in grosse difficoltà l’azienda agricola, che non era assicurata per danni di questo tipo”.

 

Studio 3A tuttavia è deciso a portare avanti fino i fondo le ragioni dei propri assistiti e anche ad adire le vie legali nel caso in cui Enel non cambiasse atteggiamento.

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