ARCELORMITTAL: DOMANI POMERIGGIO NUOVO INCONTRO AL MISE

Ci saranno anche commissari e sindacati
(AGI) – Taranto, 8 lug. – È confermato per domani pomeriggio alle 16 al Mise il nuovo incontro su ArcelorMittal, l’ex Ilva. Come il 4 luglio, lo presiederà il ministro Luigi Di Maio. Diverso però l’ordine del giorno e più ampia anche la platea dei partecipanti. Se il 4 luglio, col ministro, c’era solo la multinazionale e si è parlato soltanto dell’immunità penale collegata al piano ambientale – tema sul quale si sta cercando di trovare una soluzione con una norma correttiva-interpretativa rispetto a quanto disposto con l’articolo 46 della legge Crescita -, domani, invece, oltre ad ArcelorMittal, ci saranno anche i commissari straordinari di Ilva e i sindacati. L’ordine del giorno, in questo caso, riguarda la verifica dell’accordo di settembre 2018: quello che dopo il contratto di cessione a giugno 2017 e il parere favorevole dell’antitrust europeo nella primavera del 2018, ha ufficializzato il subentro di ArcelorMittal rispetto all’amministrazione straordinaria di Ilva con 10700 assunzioni di cui 8200 a Taranto. Ma oltre a parlare dell’accordo, è evidente che si parlerà di mercato dell’acciaio, che va male, dello stato attuativo degli investimenti (l’azienda afferma  che quelli ambientali stanno rispettando i tempi del cronoprogramma), dell’immunità penale (perché i sindacati vogliono sapere quale soluzione si vuole costruire) e soprattutto della cassa integrazione per i 1400 dipendenti di Taranto per 14 settimane, già partita, e sulla quale giorno fa c’è stata la rottura azienda-sindacati seguita da 24 ore di sciopero il 4 luglio, indotto compreso. Sciopero, quest’ultimo, indetto da Fim, Fiom, Uilm e Ugl mentre l’Usb sciopererà domani ed effettuerà un presidio di protesta davanti al Mise. (AGI)
I sindacati hanno chiesto insistentemente ad ArceloMittal di soprassedere alla cassa integrazione in attesa di compiere una verifica con Di Maio, ma l’azienda ha tenuto duro e confermato dall’1 luglio gli ammortizzatori sociali, preceduti però dallo smaltimento delle ferie. “Sarà una cassa integrazione pesante economicamente per i lavoratori – dichiara Antonio Talò, segretario Uilm Taranto -. Parliamo di una copertura, rispetto al salario, del 60 per cento. Il che vuol dire prendere 800 euro. Sebbene la cassa non sia mai una bella cosa, stanno meglio quelli di Ilva in amministrazione straordinaria che sono in cassa integrazione straordinaria. Questi ultimi hanno una copertura migliore, prendono circa 250 euro in più,e beneficiano anche di ratei che non vengono invece calcolati con la cassa ordinaria”.Intanto nella busta paga che verrà accreditata il 12 luglio, ma il relativo cedolino è già visibile dai lavoratori attraverso il portale aziendale, il personale di ArcelorMittaltroverà anche il 50 per cento del pdr, premio di risultato. Si tratta di 400 euro. “Questa corresponsione è stata un pò una sorpresa – spiega Talò – perché, in attesa di ridefinire il pdr con nuovi parametri, con l’accordo di settembre al Mise concordammo che sarebbe stata accreditata una somma uguale per tutti di 800 euro in pagamento entro la prima parte del 2020. L’azienda ora ha anticipato il 50 per cento dichiarando che il personale assunto a novembre scorso, e poi reso definitivo a gennaio 2019, i primi sei mesi con la nuova gestione li ha già effettuati”. Altre fonti sindacali parlano ironicamente, in merito al 50 per cento del pdr versato, “di “operazione simpatia” da parte di ArcelorMittal per bilanciare le cose negative messe in campo. Da un lato – spiegano – l’azienda “sorride” versando dei soldi in più ma dall’altro assesta un cazzotto con la cassa integrazione. E i segni del cazzotto non sono compensati dal “sorriso” che si vuol far passare con l’anticipo del premio”. (AGI)
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