“ArcelorMittal ci ha comunicato questa mattina che sta provvedendo a saldare quasi tutto l’insoluto verso Alliance Green Service”. Lo annuncia ad AGI Luigi Spinzi, della Fisascat Cisl, a proposito del credito vantato dall’azienda che nel siderurgico di Taranto si occupa di pulizie industriali ed è una joint venture della stessa ArcelorMittal. Secondo quanto comunicato da Ags ieri ai sindacati, i mancati pagamenti, relativi a prestazioni effettuate in fabbrica, ammontano a circa 3 milioni di euro. Il fatto che non fossero arrivati i bonifici dal committente e Ags, a corto di liquidità, aveva dichiarato che non poteva pagare gli stipendi di di luglio ai propri 170 dipendenti, aveva portato la stessa azienda ad interrompere venerdì scorso, alle 23, ogni attività , a svolgere solo quelle strettamente essenziali e a mettere il personale in ferie forzate.
Ieri Ags ha incontrato i sindacati. A seguito della convocazione del confronto, le sigle di categoria hanno sospeso il presidio di protesta che, davanti alla portineria imprese, era stato indetto, nella giornata di ieri, dalle 7 alle 13. “Già ieri – sostiene Spinzi – Ags ci ha detto che era fiduciosa sulla possibilità che a stretto giro ArcelorMittal versassse almeno i soldi necessari corrispondere gli stipendi. Oggi ArcelorMittal ci ha comunicato che stanno saldando quasi tutto l’insoluto del fornitore e quindi dovrebbero essere rientrate le difficoltà. Faremo a brevissimo una verifica con Ags anche per capire se, oltre agli stipendi, riprendono anche le attività interrotte”. Le sole attività essenziali garantite da Ags – arrivata a Taranto lo scorso autunno – hanno permesso di occupare solo una ventina di unità sul totale limitandosi alla bagnatura dei cumuli di materiali, per evitare che si sollevino polveri, e alla fornitura del calcare, che serve al ciclo produttivo. Tre, invece, sono le attività su cui ruota Ags in ArcelorMittal: acciaieria, agglomerazione e interventi legati alle prescrizioni Aia. Ieri, infine, incontrando i sindacati, Ags ha dichiarato di avere un buon giro di affari, di lavorare in diversi siti europei di ArcelorMittal ma di aver trovato solo in Italia (dove opera ArcelorMittal Italia guidata dall’ad Lucia Morselli) problemi nel farsi pagare il lavoro svolto. (AGI)