“ArcelorMittal Italia ci ha ‘regalato’ un’altra delle sue. Dopo le tute di lavoro e i dispositivi di protezione individuale che scarseggiano, i bus, per i collegamenti interni, che sono pochi perché molti mezzi sono guasti e non si riparano perché non si vuole spendere, ecco che abbiamo anche i lavoratori che richiamati in servizio dalla cassa integrazione per fare straordinario, vanno al lavoro e poi, dopo qualche giorno, si sentono dire dai loro responsabili di reparto che lo straordinario non gli sarà pagato”. Lo dichiara all’AGI Gennaro Oliva, coordinatore di fabbrica Uilm. “Domenica scorsa – afferma Oliva – gruppi di lavoratori delle manutenzioni centrali e del settore energia del siderurgico di Taranto sono stati chiamati a casa. È stato chiesto loro di andare al lavoro, in straordinario, perché bisogna predisporre gli interventi preliminari alla ripartenza di impianti come il treno lamiere, l’altoforno 2 e l’acciaieria 1”. “I lavoratori – prosegue Oliva – sono andati in fabbrica, hanno seguito le disposizioni di servizio, ma nelle ultime ore si sono sentiti dire dai loro capi che lo straordinario non gli sarebbe stato pagato, che è a rischio, perché il direttore delle Risorse umane, Arturo Ferrucci, non ha dato il benestare”. “Non si capisce – afferma ancora Oliva – perché Ferrucci non ha dato l’ok. Forse, in asse con l’ad Lucia Morselli, pensa sempre che risparmiare é meglio che pagare anche quando si deve pagare”. “Ma qui siamo veramente all’assurdo, all’indicibile – dice ancora Oliva – eppure si sa benissimo che impianti che devono ripartire, hanno bisogno di manutenzioni prima di essere riaccesi. La prestazione chiesta in una giornata festiva a questi lavoratori è dunque del tutto fondata e necessaria, e allora perché adesso non la si vuole pagare?”. (AGI)