ARCELOR-INVITALIA, PROSSIMO INCONTRO SENZA GOVERNO

LO RIVELA IL SEGRETARIO NAZIONALE DELLA FIM CISL BENAGLIA

Il 12 gennaio saranno solo ArcelorMittal Italia e Invitalia ad incontrare i sindacati metalmeccanici per entrare nel merito del negoziato del nuovo piano industriale. Non ci sarà alcun ministro. Lo dichiara all’AGI il segretario generale di Fim Cisl, Roberto Benaglia. “In questa fase – spiega Benaglia – il ministro Patuanelli non ci sarà e quindi affronteremo direttamente con ArcelorMittal Italia e col nuovo socio pubblico, Invitalia, gli aspetti specifici del piano industriale”. Il 22 dicembre scorso, quando la trattativa fu avviata, furono invece presenti i ministri Patuanelli (Mise), Gualtieri (Mef), Catalfo (Lavoro) e Provenzano (Sud). L’incontro del 12 così come la stessa trattativa sono a valle dell’accordo che ArcelorMittal Italia e Invitalia hanno firmato lo scorso 10 dicembre. Attraverso questo accordo, Invitalia, per conto del Governo, entra nel capitale dell’azienda dell’acciaio, quest’anno al 50 per cento per poi passare al 60 per cento l’anno prossimo.
“Per noi – dichiara Benaglia – le questioni restano immutate. Vogliamo sapere come si sviluppa il piano industriale, come si realizzano gli investimenti tesi a rilanciare il polo di Taranto e soprattutto a renderlo sostenibile ambientalmente, e come si riprende e si porta avanti tutto il piano delle bonifiche”. “Tutela del lavoro e salvaguardia dell’ambiente sono nodi connessi e siccome il risanamento ambientale ha bisogno di risorse per avanzare – rileva Benaglia – vogliamo sapere chi le mette, con quali tempistiche e su quali progetti”.
(AGI) – Taranto, 8 gen. – “Attendiamo sempre il via libera dell’Unione Europa sull’accordo Invitalia-ArcelorMittal Italia – sottolinea Benaglia – ci hanno dichiarato che arriverà entro il 31 gennaio, ma comunque bisogna essere attenti anche su questo punto, non dare nulla per scontato, perché magari la UE può eccepire che manca qualche documento, è incompleto o non è stato fatto qualche passaggio, e così passano altre settimane prima di avere questo via libera che serve a mettere in pista tutta l’operazione”.  “Tra l’altro, attendiamo che Invitalia esprima il presidente della società, visto che ad ArcelorMittal spetta l’amministratore delegato. Auspichiamo dalla parte pubblica una scelta all’altezza del ruolo e del contesto” conclude Benaglia.
Tra i nodi della trattativa che riparte il 12 gennaio c’è anche la cassa integrazione che servirà a gestire la ristrutturazione e la transizione. Secondo i numeri circolati, dovrebbero essere 3 mila in cassa quest’anno per poi scendere di anno in anno sino ad azzerarsi nel 2025, contestualmente alla risalita della produzione. I sindacati chiedono però di ridurre i numeri e di compattare i tempi, ritenendo troppi cinque anni di cig. Visto che è da luglio 2019, prima con la cassa ordinaria e poi con quella Covid, che ArcelorMittal sta facendo uso di ammortizzatori sociali e che proprio ieri sono state annunciate altre 12 settimane di cig Covid a Taranto per un massimo di 8.132 dipendenti. (AGI)

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