ALBINI, TREGUA MOMENTANEA. TUTTI IN CASSA

CI SARA' CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA E COVID

Tregua momentanea per i 116 dipendenti dell’Albini di Mottola (Taranto) che l’azienda, per crisi, vuole definitivamente chiudere tant’è che la società è stata messa in liquidazione. “Nel confronto col ministero del Lavoro – dichiara ad AGI Emiliano Giannoccaro della Femca Cisl – abbiamo trovato una soluzione in linea con le nostre richieste. Albini intanto avvia la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, ma dall’1 luglio a fine ottobre la sospende per ricorrere alla cassa integrazione Covid di cui il settore del tessile, su provvedimento del Governo, potrà continuare a beneficiare sino a quella data”.

“In questo modo, con la cassa straordinaria, siamo coperti dal 26 giugno scorso, data di conclusione del precedente periodo di cassa, sino all’1 luglio – aggiunge Giannoccaro -, mentre con la cassa Covid copriamo da quest’ultima data sino alla fine di ottobre”.
“Da questo punto in poi – prosegue – riparte la cassa integrazione straordinaria per cessata attività che si concluderà ad ottobre 2022”. Prima dell’intervento del ministero del Lavoro, Albini – azienda con quartier generale al Albino, in provincia di Bergamo, e nel Tarantino dal 2003 – non era favorevole ad usare la cassa Covid ed aveva puntato solo sulla straordinaria per cessazione. “Useremo – rileva Giannoccaro – quest’ampio periodo di tempo per verificare ogni possibile percorso di reindustrializzazione del sito di Mottola attraverso nuovi imprenditori. Abbiamo sollecitato Albini a farci sapere a quali risultanze è approdato il lavoro della società di scouting Vertus, che ha incaricato per questo fine, e restiamo in attesa della convocazione da parte della task force lavoro e occupazione della Regione”. (AGI)

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