AGRICOLTURA, AUMENTANO MALATTIE E INFORTUNI: APPELLO-DENUNCIA DI ANMIL

Salgono a 91 i casi accertati nel 2018, da aggiungere a quelli dell'ultimo biennio: i dati allarmanti forniti a Grottaglie in un convegno

La salute ci manca, la campagna non sembra ma ci toglie tanto. E’ una bracciante agricola di Grottaglie ad aprire con la sua testimonianza il Convegno che l’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) ha tenuto ieri nel convento dei Cappuccini di Grottaglie. Un appuntamento desiderato fortemente da tre nostri corsisti della scuola di formazione alla sicurezza – spiega Emidio Deandri, presidente dell’ANMIL di Taranto – e che ci hanno chiesto un ulteriore approfondimento su tematiche non industriali, perché in queste zone anche la campagna uccide e fa ammalare. Da un secolo esiste la tutela assicurativa in agricoltura – spiega il giornalista Fulvio Colucci, moderatore dell’iniziativa – ma il riconoscimento della malattia o degli infortuni nei campi resta problematico.I fattori di questo inabissamento della problematica potrebbero essere tanti e per questo l’ANMIL insieme all’INAIL prova ad accendere un faro sulle condizioni di lavoro di migliaia di operatori del settore. Migliaia di braccianti ogni giorno lavorano i nostri campi eppure i dati sul riconoscimento delle malattie professionali e gli infortuni restano residuali. Nel 2016, si spiega nella ricerca presentata ieri, sono stati denunciati all’INAIL 189 casi di malattie professionali, nel 2017 i casi di malattia sono saliti a 205 e quelli sugli infortuni denunciati a 378. Nel 2018 sommando infortuni e malattie si arriva già a 91 casi di denunce.

Vi è un significativo aumento di denunce – spiega Anna Maria Stasi, dirigente medico dell’INAIL – e il dato che emerge è quello che rileva maggiori patologie del distretto osteo-articolare. La colonna e il tratto lombosacrale, spalla e arti superiori sono le patologie maggiormente denunciate. Ma per il riconoscimento del nesso causale tra patologia e lavoro svolto occorre certificare il percorso di vita lavorativa dei braccianti, e questo, come dimostrano le cronache di questi anni non è sempre semplice, a causa di una incidenza ancora rilevante di lavoro nero o grigio in agricoltura. Esistono procedimenti amministrativi tramite i quali i lavoratori possono denunciare la malattia professionale – spiega Mariella Tritto, consulente legale dell’ANMIL – ma in caso di mancato riconoscimento si esperisce una tutela giudiziaria davanti al tribunale del lavoro chiamando in causa anche le aziende. Siamo qui d’altronde proprio per parlare ai lavoratori delle tutele che si possono e devono mettere in atto a tutela della propria salute. Aziende che continuano ad avere ancora scarsa sensibilità verso il tema – dichiara Nunzio Leone, esperto di sicurezza – anche a causa di un legislatore che negli anni ha alleggerito gli adempimenti in favore della formazione e la tutela dai rischi, siano essi fisici, chimici, meccanico o quegli tipici del settore derivanti da impiglia mento nelle macchine. Ma aziende e lavoratori vanno messi nella condizione di conoscere per produrre bene e meglio. E’ una azienda è sana e felice se avrà fatto una buona formazione e una buona valutazione dei rischi e a diffuso tutte le pratiche della cultura della sicurezza. Speriamo anche grazie a questo convegno di poter raccogliere i frutti di questa semina. Alla giornata di approfondimento ha portato i suoi saluti anche il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò.

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